Udite, udite: i ragazzotti della periferia lombarda hanno scoperto la Milf – mania (acronimo angloamericano del più completo termine, dalla traduzione intuitiva, ergo inutile Mother I’d like to fuck) stagionata dal pelo esotico. Di cosa si tratta? In alcuni locali periferici milanesi, tardone straniere beh sono per così dire a caccia di ragazzotti italiani (per aproccaire basta pagare da bere) con i quali instaurare poi rapporti più o meno duraturi. Del fenomeno si è interessato pure il sito (newspop) Dagospia, il locale consacrato al nuovo fenomeno è il Diablo Tun Tun di Rozzano: un nome, un programma.

E Crema è indenne da Milf – Mania? Innanzitutto specifichiamo che non si tratta di prostituzione, ma semplicemente di … rimorchio legale (o fatto di costume che dir si voglia), al limite bisogna stare attenti a mariti o fidanzati gelosi.

Storicamente i cremaschi apprezzano le signore italiane e una volta i locali audaci del cuccaggio intrigante erano la Magika (in modo particolare al lunedì sera quando la discoteca aveva pure un soprannome ad hoc) di Bagnolo Cremasco, il leggendario Studio Zeta di Caravaggio al giovedì e il River di Soncino al venerdì sera. Ecco la crisi oggi ha salvato solo il River e la Magika che si difendono sempre bene e offrono ottime possibilità di svago, il tutto supportato degnamente (aiuta più del Viagra) dal social forum Facebook.

Recentemente tuttavia ha riaperto i battenti il Charlie Brown (location storica) di Offanengo, disco evergreen che al giovedì, con la scusa di ballare i ritmi anni Settanta Ottanta (la musica dei superlativi Giovanni e Antonio fa faville) garantisce visioni (mamme e ragazze over 37 da sogno) da urlo (e opportunità di flirt) ai giovani ragazzotti del Granducato. Saper ballare e smanettare poi in rete (che WhatsApp e Facebook servono per “tanta roba”) aiuta sempre, ma per cuccare bisogna osare e saperci fare.

Stefano Mauri

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