Farà quindi tappa a Crema, precisamente al teatro oratorio di San Bernardino, venerdì con inizio alle 21, il convegno concerto (evento itinerante e seguito) “Dove sta andando il mondo” di Giuseppe Povia (con Gianfranco Amato), cantate, artista, cantautore, icona socialpoptrash, blogger e paladino della cosiddetta controinformazione dell’ultima, o penultima ora, sulle tematiche familiari tanto care al Popolo della Famiglia, partito questo guidato dal trasversale, lui sì più di Povia, Adinolfi. Già ma dove sta andando il pianeta della famiglia? Questo non lo so, ma comunque sono a conoscenza, da quel pirla che sono, di altre cose. Cosette che se avrete la bontà e la pazienza di leggere quanto segue vi elencherò.
Sì perché lo show di Povia, provocatore acuto, intelligente, furbo e preparato non deve far paura, va soltanto guardato, applaudito, contestato (occhio alle esagerazioni) o … ignorato, senza appunto come tempo fa il cantante andava dicendo all’Ariston in occasione dei suoi Festival di Sanremo, ecco “prendersi troppo sul serio”. Ha un bel passato sanremese Giuseppe Povia lanciato proprio all’Ariston nel 2005 da Bonolis, altra volpe mediatica, con la canzone “I bambini fanno Ooh”, pezzo stupendo che resta forse la miglior performance di Povia, certamente migliore di Vorrei avere il becco, vale a dire la hit con la quale il cantautore interista trionfò, nel 2006 (edizione molto lenta) con Panariello alla conduzione sul palco dell’Ariston.
Ma sono e rimarranno due le apparizioni più discusse dell’alternativo Povia (merita applausi per quanto ha fatto in tutte le sue apparizioni festivaliere in Riviera) a Sanremo: nel 2009 con “Luca era Gay” (secondo classificato) canzone intensa incentrata sull’ omosessualità (con annesse tradizionali, mirate, sanremesi polemiche ad hoc) e nel 2010 con “La Verità”, melodia commovente dedicata alla povera Eluana Englaro, ragazza morta in seguito all’interruzione della nutrizione artificiale dopo un tremendo calvario.
Sì è da sette anni, dopo aver tentato invano di tornarci con Baccini, che il milanese Povia manca da Sanremo. Nel frattempo, per provocare, per vedere l’effetto che fa, per farsi sentire, per gridare la sua presenza: via internet, attraverso i social, tramite alcune canzoni, nei teatri e su alcune televisioni piccole, il buon Giuseppe (persona comunque interessante) è diventato a modo suo, senza andare (per adesso) all’Isola dei Famosi o al Grande Fratello Vip (chapeau) un fenomeno italico.
Ergo senza timori e senza prendersi troppo sul serio (Povia dixit), venerdì concediamoci un giro dalle parti di San Bernardino palco non importante come l’Ariston ma a suo modo altosonante, alternativo, roboante, fuori dal coro, stonato, intonato, pirotecnico, provocatorio. No?
Stefano Mauri