Le pagelle della prima serata. Una serata che vede un curioso testacoda cremasco con le due canzoni scritte (anche) dal nostro Davide Simonetta ad aprire e chiudere la kermesse, per il commento della serata a più tardi…
- Annalisa – Il mondo prima di te, pezzo elegante con un bel gancio melodico. Lei affascinante. Spaccherà in radio ed è la canzone in testa dopo la prima serata, giusto mix tra radiofonicità e melodia sanremese. VOTO: 6.5
- Ron – Almeno pensami, era tanta la curiosità per il pezzo postumo firmato da Lucio Dalla. Forse chiede qualche ascolto in più perché per ora non l’ho afferrata del tutto. Se Lucio l’aveva accantonata un motivo c’era. VOTO 6 (destinato a crescere)
- The Kolors – Frida (mai, mai, mai), sui social gridano al plagio parlando di vari gruppi. Per me a Stash e soci l’Italiano fa bene. Pop rock melodico nulla di che ma ascoltabile. VOTO 6
- Max Gazzè – La leggenda di Cristalda e Pizzomuro, mi aspettavo tanto tanto da Gazzè, che adoro. La canzone non parte mai e mi lascia lì. Va bene il testo stupendo che parla di una bella leggenda. Presumo che risentendola cresca. Per ora VOTO 5
- Ornella Vanoni, Bungaro e Pacifico – Imparare ad amarsi, tutti gli stereotipi vanoniani nella canzone che non mi cattura nonostante abbia un aria da “quanto sono sofisticata”. VOTO 5
- Ermal Meta e Fabrizio Moro – Non mi avete fatto niente, incalzate quasi parlata. Un tema che potrebbe essere coraggioso o paraculo quello del terrorismo. I due sono bravi. Ma esce adesso pure il rischio squalifica per presunto plagio, o rimaneggiamento della canzone da parte di uno degli autori. Intanto VOTO 7
- Mario Biondi – Rivederti, un raffinato suicidio jazzato da Sinatra de noaltri. La rinuncia all’inglese gli pesa e si vede. La voce c’è la canzone credo molto molto meno, staremo a vedere. VOTO 5
- Roby Facchinetti e Riccardo Fogli – Il segreto del tempo, inqualificabile duetto di due che hanno già dato tanto e che quindi potrebbero tranquillamente lasciarla li. Pure piuttosto stonati e sottotono secondo me, ma capelli spettacolari, da Rochy horror picture show. VOTO 3
- Stato Sociale – Una vita in vacanza, divertenti e divertiti. In rete dicono i Gabbani del 2018 ma la canzone forse è di più. Tormentone, bel testo dopotutto e dopo il gorilla ora balla la vecchia e loro sono piacevolmente stonati. VOTO 7
- Noemi – Non smettere mai di cercarmi, mi piace lei, la sua voce graffiante. Ma azzeccasse una canzone a Sanremo. Sfugge lieve lieve e non lascia nessuna traccia. Da risentire anche lei. VOTO 5
- Decibel – Lettere dal Duca, stilosi, coraggiosi, snob, in una parola grandi. Pezzo solido per nulla sanremese. Le melodie classiche di Ruggeri, le citazioni di Bowie, il pezzo che salirà molto. VOTO 8
- Elio e le Storie Tese – Arrivedorci, ma che è? La canzone più brutta degli Elii in 30 anni di carriera per finire in bruttezza? E’ talmente brutta che spero ci sia sotto una delle loro geniali prese in giro. Ma temo di no è solo brutta. VOTO 3
- Giovanni Caccamo – Eterno. Ecco le classiche melodie sanremesi. Mancano i mostri sacri ad intonarle ci pensano un paio di giovani. Non mi dice nulla. VOTO 4,5
- Red Canzian – Ognuno ha il suo racconto, la presentano come il ritorno alla radici rock di Canzian e mi vien da ridere. Invece nonostante sia come per l’altro ex Pooh un bilancio esistenziale regge, e anche lui chioma spettacolare. VOTO 5,5
- Luca Barbarossa – Passami er sale, la canzone strutturalmente c’è, e anche lui ormai ha dimostrato di essere un grande musicista. Voglio sentirla meglio, e mi sa anche tutto il resto del disco in romanesco. Per ora VOTO 6
- Diodato e Roy Paci – Adesso, iniziavo ad essere un po’ stanco ma mi ha lo stesso strappato dalla stanchezza. Secondo me c’è un gran pezzo in nuce. E poi la tromba protagonistra a Sanremo. Però poteva anche cantare Roy. VOTO 6,5
- Nina Zilli – Senza appartenere, ma perché? Perché basta più soul? Perché basta melodie da Stax? Boh. Questo pop incolore mi lascia del tutto indifferente. E si che la adoro, ma le avvisaglie dell’ultimo disco erano evidenti. VOTO 5
- Renzo Rubino – Custodire, l’altro giovane già vecchio come Caccamo. Non capisco. Nel pezzo non trovo nulla, ma sono scelte si sa. Dicono che sia un talento sprecato. A me lascia perplesso. VOTO 4,5
- Enzo Avitabile e Peppe Servillo – Il coraggio di ogni giorno, so già che questa alla fine bucherà. Ma forse ha bisogno di ascolti. Forse il pezzo più ambizioso dei 20. VOTO 6,5
- Le Vibrazioni – Così sbagliato, non avrei scommesso un centesimo su Sarcina e soci. Invece ci sono e hanno un gran pezzo, cremasco appunto. VOTO 7
Emanuele Mandelli
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