“Lo scenario di questo noir in stile padano è la provincia di Cremona con tutto il suo patrimonio storico e culturale. Nell’area della Cattedrale del capoluogo (a ridosso del Torrazzo) viene scoperta durante i lavori per l’allaccio al teleriscaldamento cittadino una tomba appartenuta a un cavaliere templare. Subito dopo compare il primo cadavere della storia, quello di un anziano signore ritrovato nudo e coperto da terra umida davanti al Santuario della Madonna del Carmine a Isola Dovarese. La particolarità è che sul petto dell’uomo è tatuata la parola “Sator”. Il secondo cadavere viene rinvenuto a Crema: sempre un uomo anziano, a cui sono state tagliate la gola e le braccia e al quale sul petto è stata tatuata la parola “Arepo”. Ciò che accomuna le due vittime è che entrambi portano al dito l’anello dei Templari.
Le indagini vengono affidate a Cristoforo Beltrami, un agente mosso da grande entusiasmo ma senza una grande conoscenza in materia di storia medievale. Chiede così aiuto a Ludovica Morenghi, una giovane archeologa, cugina del collega Alfredo, ricoverato all’ospedale di Cremona per covid. Già, perché nel frattempo in Italia – e particolarmente proprio nella provincia di Cremona – è esplosa la pandemia in tutta la sua violenza. Un ostacolo in più per le indagini, rese molto più complicate dal lockdown. Proprio per effetto della pandemia, entriamo in contatto con un altro protagonista della storia, il Professore, un medico non più giovane e tutt’altro che socievole, odiato da chiunque abbia a che fare con lui. Nella sua villa, dove vive soltanto con la coppia di domestici Vincenzo e Matilde, il Professore studia testi antichi di alchimia sognando di scoprire il rimedio per tutti i mali.
Ludovica detta Vic risulta fondamentale per le indagini di Cristoforo (Cris). Gli spiega che “Sator” e “Arepo” sono le prime due parole delle cinque che compongono il cosiddetto “Quadrato Magico”. Le altre sono “Tenet”, “Opera” e “Rotas”. Il Quadrato Magico è un’iscrizione che si può leggere da sopra a sotto, da destra a sinistra, dando sempre lo stesso risultato. Un palindromo al massimo del suo significato. Cris e Vic cominciano a subire delle misteriose e anonime aggressioni, ma intanto anche il gruppo di Templari che si riunisce segretamente nelle chiese della provincia di Cremona non se la passa meglio; anch’essi sono vittima di misteriosi agguati.
Il terzo omicidio arriva puntualissimo. Il cadavere di un altro anziano, anch’egli affiliato al gruppo dei moderni Templari, viene ritrovato nella chiesa della Santa Trinità a Castelleone. Sul petto ovviamente ha tatuata la parola “Tenet”. Le tracce cominciano a essere chiare, tanto più che un altro elemento accomuna i punti dove vengono ritrovati i cadaveri. Sono luoghi sacri dove c’è una Madonna nera, alla quale i Templari storicamente erano molto devoti. Si salva per miracolo invece la quarta potenziale vittima, soccorsa in una chiesa di Cremona mentre sta vomitando l’anima dopo un avvelenamento. Poi si arriva al gran finale, in cui si scopre a sorpresa l’identità del Gran Maestro dei Templari e ancora più a sorpresa il nome dell’assassino.
Anna Zanibelli è un’insegnante di Trigolo, ovviamente in provincia di Cremona, con una passione sfrenata per la storia medievale oltre che per la scrittura. Due vocazioni che in questo lavoro confluiscono e si fanno apprezzare, portano il lettore a percorrere strade insolite e affascinanti. C’è un grande lavoro di ricerca dietro questo romanzo, c’è l’attenzione totale ai particolari storici, ai dettagli, alle fonti di ispirazione. Ma c’è anche una profonda conoscenza dell’animo umano e delle sue sfaccettature. Ogni personaggio ha i suoi pregi e i suoi difetti che vanno a incastonarsi nella coralità dell’azione. E c’è anche una tecnica narrativa di alto livello, che tiene alto il ritmo e sa stupire al momento giusto”.
Così postò via social il giornalista Enzo Palladini. E voi… avete già letto il Noir Padano di Anna Zanibelli? Merita è il libro dell’estate
stefano mauri