Il ragionier Mario Macalli, patron della Lega Pro, tifoso dell’operazione Pergolettese, titolare dei marchi dello stesso Pergo e grande sostenitore della candidatura Tavecchio alla presidenza della Federcalcio dovrà sottoporsi a processo. Per la procura di Firenze il ragioniere è accusato d’abuso d’ufficio: il bonifico da 256mila euro (importo spettante come quota di ripartizione dei diritti televisivi) da lui bloccato avrebbe infatti, secondo il pm, potuto salvare dal fallimento, l’allora Pergocrema presieduto da Sergio Briganti.

I veri tifosi del Pergo (quelli che denunciarono per primi la strana storia dei marchi), gli sportivi sinceri, noi di Sussurrandom e quanti amano il football dall’estate del 2012 (l’anno più strano e orribile del calcio cremasco) chiedono e chiediamo di far luce sulla genesi del cosiddetto affaire “Pergolettese”, ora pure la magistratura vuol vederci chiaro. Il presidente della Lega Pro si è detto comunque tranquillo per non ever abusato di nulla.

Da qualsiasi parte si inquadri, questo caso è l’ennesimo esempio di quanto sia grigio e triste oggi il calcio italico (dalla Terza categoria alla serie A): urge un bel colpo di spugna, una scossa che consenta all’intero movimento di colorarsi e ripartire.

E noi continuiamo a sperare che tutte le stranezze intorno alla Pergolettese svaniscano affinchè il club torni a essere la società maggiore di Crema come era ai tempi magici della cordata autoctona guidata da Lord Max Aschedamini e prima (con i fratelli Andreini e i loro vari predecessori) ancora. Serve chiarezza e se non c’è nulla da nascondere beh lo si dica pubblicamente in modo da riavvicinare tutti i cannibali al team cannibale per Eccellenza.

Stefano Mauri

 

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