E’ dall’estate del 2010 che qualcosa, intorno al Pergo non quaglia, precisamente dalla vigilia dei playout per non soccombere in Seconda Divisione di Lega Pro, quando l’allora trainer Claudio Rastelli (spalleggiato dal team manager di quei tempi Delpiano), beh, con l’intento di suonare la carica rilasciò dichiarazioni … per così dire sibilline, dall’interpretazione ermetica. Purtroppo l’eco delle frasi di Rastelli cadde subito nel vuoto, poi, complice il disimpegno di Stefano Bergamelli arrivarano le epoche Bucci e Briganti e ahimè il fallimento del 2012, vale a dire quel tonfo sul quale ora la Procura ordinaria di Firenze vorrebbe provare a fare chiarezza. Ecco al ragionier Mario Macalli (indagato per presunto abuso d’ufficio ma tranquillo e sereno), al deus ex machina della Pergolettese (resta un club a metà, una società ibrida nella quale Crema stenta a riconoscersi) Cesare Fogliazza, alle altre persone informate su fatti, proprio per ricreare il feeling tra città e squadra, serenamente giriamo questi quesiti; un confronto pacato, costruttivo e serenissimo tra le parti, sicuramente potrebbe giovare. Ecco le domande:
- Fu lo stesso ex patron Bergamelli a contattare Bucci, oppure l’imprenditore laziale arrivò sulle sponde del Serio da solo?
- E’ vero che qualcuno a Bucci aveva promesso qualcosa?
- Briganti arriva a Crema da solo o imbeccato da qualcuno?
- Perché il patron della Lega bloccò nel 2012 la quota dei diritti televisivi destinata al Pergo? Corrisponde al vero pensare che tale somma, avrebbe potuto, opportunamente investita, evitare il tonfo?
- Come mai, in tempi non sospetti, senza dire nulla a nessuno, il ragionier Mario Macalli rilevò tutti i marchi sportivi gialloblù riconducibili al Pergo?
- Perché tali marchi non sono stati regalati alla cittadinanza o ai tifosi?
- Quando nasce l’operazione Pergolettese?
- E’ vero che nel 2012 Fogliazza rifiutò una congrua somma di sponsorizzazioni portata in dote dal consigliere regionale Agostino Alloni?
- Perché Lord Max Aschedamini, storico tifoso ed ex presidente “cannibale” non venne invitato, nel novembre del 2012, alla festa ufficiale del compleanno canarino?
- E perché Aschedamini e altri dirigenti non vengono più considerati dalla società?
- Come mai, nonostante i proclami, l’imprenditore Massimiliano Marinelli, nel 2012 non diventò mai presidente della Pergolettese?
Ecco, questi e altri quesiti meriterebbero attenzione, ma soptrattutto urge ricrerae il feeling tra tifoseria, sportivi e città. Cesare Fogliazza, dirigente pragmatico merita un Voltini colmo di passione; d’altro canto la realtà cremasca ha bisogno di una compagine nella quale riconoscersi totalmente.
Stefano Mauri
Se qualcuno volesse rispondere alle nostre domande l’indirizzo a cui mandare le risposte è il solito: sussurrandom.crema@gmail.com pubblicheremo integralmente le eventuali rispsote