Che Crema sia una piccola Amsterdam,non perchè ci facciamo le canne ma per la grande diffusione della bicicletta, lo note chiunque sbarchi per la prima volta nella Città Gicattolo. Velocipedi che sfrecciano. Ma la mobilità su due ruote è così funzionale? Qualcuno pensa di no e approfitta di una proposta niente male, quella di Dino Schiavi, presentata lo scorso giugno all’Urp, per la realizzazione di un percorso ciclopedonale di 26 chilometri che giri attorno a tutta la città, per andare all’attacco della maggioranza con una interpellanza che ha comunque il suo perchè. Parliamo del consigliere comunale di Solo cose buone per Crema Tino Arpini e della sua idea “finalizzata a favorire percorsi ciclopedonali di interesse ambientalistico, culturale e turistico”.
Vi si racconta che il percorso proposto da Schiavi esiste gia. Ha giusto tre punti critici: “50 metri su via Milano, 100 metri in via Del Picco e 700 metri in via Piacenza”, e che poi andrebbe segnalato opportunamente con cartelli e altre indicazioni.
La considerazione di Arpini è che, la mobilità ciclistica è molto diffusa nel cremasco, esiste anche una sezione della Federazione italiana amici della bicicletta, ma “poco protetta per poter sopperire alla scarsa efficacia del trasporto pubblico urbano rappresentato da Mio Bus”.Quindi la richiesta è quella di completare e rendere attivo questo percorso ipotizzato così che possa essere spinta turistica per luoghi quali: “il Lago dei Riflessi, la Palata del Serio, il Moso”, ma incentivando anche “le visite ai nostri monumenti cittadini, museo, mura venete, ville signorili del periodo veneziano, chiese”, diventando un attrazione che bissi e renda permanente iniziative quali Ciclabile per un giorno.
Ovviamente si potrebbero aprire anche altri scenari quali, “una diffusione del cosiddetto bike sharing anche nelle popolose periferie, e sarebbero maggiormente valorizzati gli ampi spazi di parcheggio pubblico, quali la buca, il cimitero maggiore, la piscina”.