Su Facebook c’è un nuovo gruppo, una nuova realtà che fa paura. Dopo una lunga ricerca siamo riusciti a intervistare il capo delle Sentinelle sedute, che ha deciso di restare anonimo per salvaguardare la sua sicurezza.
Come posso chiamarla durante questa intervista?

Io direi di usare un acronimo del movimento, quindi… “SS”

Bene SS, voi sentinelle sedute siete nate da poco e già qualcuno parla di voi a Crema, ma… chi siete?

Lo dice il nome stesso: sentinelle sedute. Quindi anche noi, come quelli in piedi, vigiliamo per il bene della nostra società.

Ma loro vigilano su questioni quali l’adozione, i matrimoni gay, ecc. Mentre voi?

Noi vigiliamo su di loro. Sì, sulle Sentinelle in piedi. Ed è un lavoro a tempo pieno, sa? Le spiego: se io vedo uno in piedi con qualcosa da leggere in mano, parto dal presupposto che possa essere una sentinella in piedi, all’atto di manifestare. Ebbene, io e i miei compagni restiamo seduti e lo fissiamo, affinché sappia che anche noi siamo vigili e all’erta.

…e poi?

Beh,  se si volta verso di noi è una prova del fatto che è sentinella in piedi e quindi, chiaramente, stiamo facendo bene a tenerlo d’occhio. E’ un loop di paranoia che romperà sicuramente i maroni alla direzione.

Quale direzione?

Di un partito, del comune, del Paese, dell’Universo! Non poniamoci limiti! Però ora dobbiamo restare tutti uniti, seduti comodi comodi e aspettare.

Ma perché proprio Sentinelle sedute?

Beh, è una questione di praticità, innanzitutto: le sentinelle non sanno cosa si perdono, con tutta quella stanchezza che ti prende agli arti inferiori. E lo fa quando meno se lo aspetta, sa? Si abbassa la guardia e… taaac, arriva il mal di gambe. E poi siamo “sentinelle” perché… beh, lo sono anche loro, potevamo essere da meno?

Anche voi avete in mente di riunirvi per manifestare?

Ecco il nostro punto di forza: la spontaneità. Loro si devono organizzare, proclami, autorizzazioni, stretching (per il discorso della stanchezza di cui sopra), mentre noi ci ritroviamo in maniera spontanea, estemporanea. Qualcuno, magari particolarmente fumato, potrebbe definirci “arte applicata alla protesta civile… o alla cadrega”.

Quando il primo “sit in” spontaneo?

Oh, ma è già avvenuto, mio caro. Domenica 19 ottobre un gruppo di SS si trovava al Barcelona di Crema, noto locale dell’istrionico Marco Pistone. A quel punto tutti abbiamo guardato verso di lui e… è avvenuta la magia: Marco era seduto e aveva, di fronte a se, una rivista illustrata. Quello era il segnale: anche lui era una Sentinella Seduta. Abbiamo quindi preso il coraggio a due mani e ci siamo avvicinati tutti a lui e abbiamo iniziato la nostra protesta. Sa… il cuore batteva all’impazzata; d’altronde il rischio di dissidenti violenti è sempre dietro l’angolo, ma alla fine eravamo orgogliosi di noi. Subito ci hanno fotografato e l’immagine sta già facendo il giro del web.

Temete ripercussioni a seguito del vostro gesto?

E’ inevitabile. A breve chiederemo un incontro con il sindaco Stefania Bonaldi, affinché si trovino i fondi necessari a fornirci una piccola scorta… o una escort… i dettagli non li abbiamo ancora definiti. Abbiamo anche pensato che forse girano pochi danè in quel del Comune e le nostre richieste potrebbero passare inascoltate, ma poi ci siamo detti: “ma se qua sono pronti a costruire una moschea, con tutto il casino che la cosa ha creato, figurarsi se non aiutano noi. Che poi noi siamo cittadini che pagan le tasse, mica come le mosche, che rompono solo le balle quando fa caldo e si posan sempre sulle sentinelle in piedi

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