Della Pergolettese attuale si salvano soltanto i tifosi (sempre più pochi allo stadio, ma buoni), del Crema (mistero cremasco: i dirigenti investono e i tifosi latitano, mah) invece manco quelli che il Voltini, quando i cremini sgambettano tra le mura amiche beh è più deserto della fantomatica autostrada BreBeMi alle 21 della sera. Eh si cari cremaschi nel pallone, attualmente tra Pergo & Crema è una bella lotta a chi, in campo, fa peggio.
Cesare Fogliazza deus ex machina gialloblù ha allestito una rosa discreta senza l’obbligo di vincere il campionato e sin qui, a parte la figuraccia dello scorso weekend in terra veneta, il rendimento della squadra allenata dal buon Roberto Venturato (in amore e nello sport, non sempre le minestre riscaldate seducono) è appunto fedele alla qualità globale del gruppo canarino.
Partito invece per vincere il torneo d’Eccellenza al quale è iscritto, il Crema galvanizzato dalla cura griffata Asvicom, in classifica è messo male e bisogna vedere se questo gruppo sarà abile nella lotta e veloce nel calcolo per uscire al più presto, magari cambiando timoniere (mister Nicolini vacilla). Ciò detto il tempo per recuperare, per entrambe le compagini nostrane c’è, il rettangolo verde dirà se la bontà degli intenti sarà confermata dai risultati futuri. Ciò detto, in tempi di crisi e profondi, epocali mutamenti (pensate ad esempio a Silvio Berlusconi neo paladino dell’orgoglio omosessuale), anziché due sodalizi a metà, non era forse meglio unire gli intenti per mettere insieme un rivoluzionario top club autoctono in grado di guardare lontano? Lo scopriremo vivendo.
Stefano Mauri