L’attesissimo concerto di Gabriele Duranti, il più giovane dei tre pianisti scelti quest’anno per il Festival Mario Ghislandi, si è tenuto domenica 9 novembre presso l’Auditorium Manenti alla presenza di un pubblico numeroso e attento, rapito dalle smaglianti esecuzioni dell’ormai affermato pianista che ha lasciato tutti sorpresi con un programma massiccio espresso con energia interpretativa consumata, con leggerezza là dov’era richiesta, con aria sognante, nei momenti più introspettivi, con entusiasmo ad ogni singola nota.

Il silenzio raccolto della platea ha accompagnato ogni pezzo del bel programma, valorizzato al massimo anche dall’ottimo pianoforte a coda messo a disposizione dalla famiglia Ghislandi. Anche questa 31^ edizione del Festival Pianistico Internazionale, under 20, ha nesso a fuoco tre musicisti di valore, che hanno tutte le carte in regola per avviarsi a una carriera d’eccezione.

Duranti, come sempre, si è distinto per la serietà della preparazione, per la sensibilità nella lettura della pagina musicale, per il gesto elegante, composto per la sorridente sorpresa con cui ha accolto, timidamente, gli applausi scroscianti e ripetuti ad ogni brano. La performance si è aperta con la celebre” Sonata quasi una fantasia” op. 27 N.2 in Do diesis minore CHIARO DI LUNA, così denominata da un compositore romantico successivamente, Ludwig Rellstab.Beethoven .

Il pezzo sconvolge completamente la struttura della tradizione e dispone i movimenti come segue: Allegro sostenuto – Allegretto – Presto agitato. – Davvero memorabile questo sovvertimento che, unitamente alla desueta tonalità, fa di questo pezzo una novità assoluta, decretandone il successo presso il pubblico. –   Il brano è molto suggestivo e vi si respira un’atmosfera di grande fascino, che la straordinaria interpretazione di Duranti ha reso memorabile.   –

Distante geograficamente e nel tempo, ecco il russo Prokofief , noto al grosso pubblico per le musiche dei film del regista Eisenstein : IVAN IL TERRIBILE e ALEXANDER NIEVSKI e LA CONGIURA DEI BUOIARDI . – Ma il compositore russo ha scritto anche concerti, sinfonie ( deliziosa la N.1 “La classica”) sonate, opere teatrali e balletti. – Sua è la bella Sonata n.3 in La minore, op. 28 “D’après des vieux cahier” dalla quale emerge la preferenza dell’autore per i temi accentuatamente ritmici e per le sonorità martellanti, quasi ossessive.

Duranti è riuscito a comunicarci il pensiero musicale dell’autore, personalissimo , espressione di una intensa identità singolare, ricca di inventiva tematica e temperamento sonoro di prim’ordine. – Grandi applausi e un breve intervallo, in cui Aronne Mariani ha introdotto con elegante chiarezza le composizioni in programma e un rappresentante della Banco Popolare ha consegnato una borsa di studio al giovane Duranti.

E’ stata anche consegnata una targa al Signor Erminio Beretta, per aver profuso in tanti anni una costante e fatica collaborazione entusiasta nello svolgimento del Festival, che certamente gli deve molto. – L’Improvviso n.1, op.29 in La bemolle maggiore di Chopin ha aperto il secondo tempo. – André Gide raccomandava di suonarlo solo su un pianoforte eccellente, perché con questo autore tutto deve essere perfetto. “Solo se perfetto egli diventa se stesso”. –

Ebbene , sul magnifico Yamaha l’Improvviso è arrivato sulle ali di una farfalla, leggero come un sospiro e preziosamente delicato della parte centrale. – Liszt ha chiuso la bella serata con due pagine notissime e di grande impatto: “Sogno d’amore” notturno dal tema romantico e onirico, curatissimo nella dinamica, nell’atmosfera, nei colori e la splendida e tormentata “Ballata n. 2” in Si minore S 171, che Duranti ha interpretato con il cuore, il pensiero attento e la passione richiesti da una pagina tanto densa di significato, rendendola smagliante nelle parti virtuosistiche e suggestiva nei momenti di pacata introspezione, in cui ci ha tenuto col fiato sospeso fino alla commozione.

Grandiosa l’evocazione delle sensazioni descritte dalla ottave spezzate ai suoni gravi, incantevole la dolcezza del tema d’amore riaffiorante a tratti con dolcezza ineguagliabile. Standing ovation scintillante e prolungata. Due bis generosi e molto belli. Grande Gabriele.

Eva Mai

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