Infiliamo le scarpe di cristallo e corriamo al San Domenico a vedere CENERENTOLA, venerdì 28 novembre ore 21. E’ un balletto ispirato alla fiaba di Perrault, su libretto di Volkov: tre atti deliziosi di musica del grande compositore ucraino Sergei Prokofiev ( 1891 – 1953). Autore apprezzato prima in Russia, poi in Occidente per l’eccezionale potenza creativa; la sua musica dà un’impressione quasi fisica di vigore; è aggressiva, spietatamente antiromantica, incessantemente animata da una ritmica ossessiva.
Il suo linguaggio si carica di melodie spigolose e di dissonanze acri. Alle oasi di lirismo oppone spesso il gusto del grottesco, una componente fondamentale del suo mondo espressivo. Ha scritto concerti, sonate, sinfonie ed è noto per la fiaba musicale PIERINO E IL LUPO dedicata ai bambini. Ha composto le musiche dei film di Eisenstein : ALEXANDER NEVSKIJ, IVAN IL TERRIBILE, LA CONGIURA DEI BOIARDI. Scrivendo del suo balletto CENERENTOLA Prokofiev sottolineò esplicitamente che considerava la favola essenzialmente come la cornice per una rappresentazione di autentici esseri umani con le loro passioni e le loro debolezze, in modo tale che gli spettatori si sentissero coinvolti e partecipi delle loro gioie e dei loro dolori.
Il tema centrale è l’amore di Cenerentola e del Principe azzurro, o meglio, la nascita e il fiorire di un sogno d’amore che si realizza superando ogni ostacolo. I personaggi sono caratterizzati con grande cura: La protagonista è diversificata da tre temi differenti: il primo la rappresenta oppressa e maltrattata; il secondo pura e pensosa e il terzo, ampiamente melodico,innamorata e felice, dopo che la scarpetta è stata il suo segno di riconoscimento.
La partitura comprende un assortimento pressochè completo di danze classiche e popolari, dalla gavotta al valzer, dalla pavana al passepied, dalla bourré alla mazurka, ma anche languidi adagi per le scene d’amore, galoppi scatenati per quelle d’assieme, pas de deux nelle figurazioni più diverse.
La ricchezza melodica e la grande vivacità ritmica corrispondono rispettivamente agli spunti lirici e amorosi da un lato, all’incisività dell’azione drammatica dall’altro, tinta, quest’ultima di garbata ironia e di riflessioni umoristiche. L’insieme è governato da una orchestrazione brillante, densa ma non pesante, intensamente espressiva senza mai perdere la leggerezza del tocco e del tratto: nel complesso la più serena delle partiture drammatiche di Prokofiev. Dal balletto sono state estratte tre Suite orchestrali autonome e godibilissime in concerto.
Il balletto ha ottenuto immediato successo fin dalla prima rappresentazione al Bolscioi di Mosca il 21 novembre 1945.Vedremo in scena Chiara Gasparini, affermata étoile della compagnia napoletana “Nuovo balletto italiano”, nei panni della protagonista; Marco Protano, il principe; Margherita D’Alessio e Francesca Carusone, le sorellastre e Armando Gargiulo nella parte della matrigna, “en travesti”. – Lo spettacolo è a favore della raccolta fondi per il centro addestramento cani guida.
Eva Mai