Un interessante riflessione su quello che sta succedendo nella discussione del pianalto della Melotta è apparsa su Romanengoweb.

A meno di una formale smentita, sembra certo che anche Romanengo si sia aggiunto alla lista di quei Comuni che non intendono opporsi alla distruzione di uno dei rari beni ambientali ancora presenti nel nostro territorio. Parliamo di un “Geosito testimonianza diretta e intatta delle variazioni pedoclimatiche che hanno interessato la pianura padana a partire dal tardo Pleistocene Medio. Un luogo capace di raccontarci una storia di trasformazioni climatiche databile a circa 300 mila anni fa.”

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