“Non si può dire che tutti gli islamici sono terroristi ma sarebbe bello che tutti i leader islamici condannino quegli atti2. E ancora: “Se il Corano è libro di pace gli islamici lo dicano forte” – per chiudere, più o meno, così – : “In medio Oriente ci cacciano, non vogliono nulla di cristiano”.
Queste e tante altre ancora le parole rilasciate, nei giorni scorsi, da Papa Francesco ai giornalisti nel suo viaggio di ritorno in aereo dalla Turchia.
Ed è proprio da queste parole che tutti: politici, cristiani, islamici, giornalisti, addetti ai lavori (e non) dovrebbero (e dovremmo) partire per iniziare un percorso serio in merito alla questione: Musalla si, Musalla no. Perché sin qui, i dibattiti tenutisi a Crema hanno detto poco in chiave propositiva limitandosi, per carità anche giustamente, a fare politica e demagogia.
Certamente alla cosiddetta causa Musalla si, Musalla no, quanto successo alla Maratonina città di Crema, quando cioè il vincitore si sarebbe rifiutato di farsi fotografare sul palco con una donna, (nella fattispecie il sindaco Stefania Bonaldi), beh ha aperto squarci interessanti e complicati, che certe esasperazioni (lasciando perdere quanto poi è successo di contorno) nel 2014 ahimè faticano ad essere elaborate serenamente.
Stefano Mauri