Eccoci alla classifica dei dischi del 2014 secondo Sussurrandom, ne abbiamo scelti 16. Non sono in ordine di preferenza, anche se il primo citato non può che essere il disco dell’anno. In coda alla mini recensione segnalo su quale supporto l’ho preso, visto che questo 2014 ha segnato per me il grande ritorno del vinile come must e come oggetto.
Prima insperato, poi tanto tanto atteso. La paura che fosse una cosa orrenda c’era. Invece è un gran disco. Forse il più pinkfloydiano di quelli dell’epoca Gilmour. Preso in cd, vinile e mp3
- Raf – Come on
Misconosciuto gruppo ska di Portland prodotto, solo in vinile 10 pollici, dalla misconosciuta Time for action, etichetta tedesca. Eppure il pezzo (it’s a) modern world è il pezzo dell’anno e le sei canzoni di questo Ep una gradevole sopresa. Preso in vinile bianco.
- Max Mandredi – Dremong
Realizzato con Music Raiser, assurdo per un cantautore della classe di Manfredi. Anche se si incazza se lo definisci cantautore, lo so a mie spese, ed è simpatico come una fistola anale rimane un grande. E questo disco è la giusta conferma. Preso in cd, anche se c’era anche il vinile
- Inside Llewyn Davis original soundtrack
La colonna sonora di un film, si, lo splendido nuovo film dei fratelli Cohen che mi ha fatto scoprire quell folk Americano, tanto vicino ad alcune cose che già stavo inseguendo. Preso in cd e mp3
- Rosanne Cash – The river & the thread
La figlia del man in black ha confezionato un disco che è perfetto. Ti trasporta lungo le strade del sud degli States, laggiù lungo il fiume. Country, folk, rock. C’è tutto. Preso in vinile e mp3
- The Black Keys – Turn blue
Quanto mi aveva deluso El Camino mi è piaciuto questo nuovo. Stupendo, psichedelico, dilatato. Anni ’70 nelle musiche e nello spirito. Preso in vinile con cd.
- Riccardo Sinigallia – Per tutti
La grande sorpresa di Sanremo. Un disco che ho consumato tra febbraio e marzo. Perfetto per sonorità e temi. Lo scandalo della squalifica forse non gli ha giovato. Preso in cd.
- Sergio Caputo – Un sabato italiano 30
Rifatto meglio dell’originale dal più sottovalutato dei cantautori italiani. Swing e jazz impazzano. I due inediti sono all’altezza dei capolavori del disco originale. Preso in cd e mp3.
- Puss N Boots – No fools no fun
Poteva essere una cazzata. Invece il trio di avvenenti signorine che si butta sul country funziona, eccome. Il disco tra cover e pezzi originali gira e bene. Preso in vinile.
- Chris Robinson Brotherhood – Phosphorescent harvest
Una conferma per il buon Chris. Sempre frikkettone come tutti i dischi della sua fratellanza. Il migliore rimane il primo della triade fino ad ora. Ma comunque un gran disco. Preso in cd e mp3.
- Nada – Occupo poco spazio
Lei oramai ha raggiunto lo status di autrice cult. Chi se la ricorda più la ragazzina delle classifiche beat degli anni ’60? Affrancata grazie a Zaniboni dei CCCP qui non sbaglia un pezzo. Preso in vinile con cd.
- Lana Del Rey – Ultraviolence
O si ama o si odia. Io l’ho scoperta tardi. Ma questo disco a metà tra glamour e Lou Reed è un gran disco di musica cupa ma da ascolto. Preso in vinile.
- Tom Petty & the Heartbrekers – Hypnotic eye
Tom Petty sbaglia pochi dischi. Meno blues del precedente Mojo, qui torna al ruvido rock americano. Preso in vinile.
- Blue Pils – Blue Pills
Insomma questi ragazzi sono fenomeni o un abbaglio? Il disco è bello, psichedelico e rock. E’ finito sulle riviste metal ma centra poco davvero. Preso in vinile-
Poco metal quest’anno ma loro non potevano mancare. Il disco è un monolite e poi li ho anche visti dal vivo in una bellissima serata. Preso in cd
- Ac / Dc – Rock or bust
Lo metto o non lo metto? Come si fa a non metterli dai. Loro rimangono la quintaessenza dell’hard rock. Questo è di certo l’ultimo disco per le vicende che sappiamo tutti. Da avere. Preso in vinile con cd e mp3.
Una segnalazione anche per altri 6 dischi. Rival Sons (vinile), Royal Blood (vinile), Rancid (vinile), The Devil Makes Three (cd), John Lennon McCullagh (cd), Slash (vinile). Non posso mettere in classifica Paolo Conte (cd). Bello… ma nulla di trascendentale.
Un paragrafo per la musica cremasca, come sempre. Senza ombra di dubbio alcuno il miglior disco cremasco dell’anno è Esule, de La Lanterna di diogene, alias Matteo Spiciariello. Wave ed elettronica e grandi testi.
La riscoperta del 2014 sono stati invece i Kimera.
Ultima annotazione per la canzone singola. La mia piccola ossessione preferita, Nikhi Bluhm, sta lavorando al disco nuovo. Intanto ha rilasciato una canzone singola: Anhoter rolling stones, bella e fissata ad un pel momento dell’anno, la trasferta torinese di luglio.