Basta burocrazia alle imprese, ai commercianti, agli artigiani, agli industriali, ai ristoratori e ai baristi serve sostegno appunto alla loro opera d’impresa. E’ questo l’auspicio per il 2015, anno che per l’economia cremonese e cremasca si annuncia per così dire decisivo. Tra qualche mese, tanto per fare un esempio, l’acciaieria Arvedi di Spinadesco, colosso mondiale, dovrà cambiare uno dei suoi forni.
Ebbene la speranza è che le istituzioni italiche, anziché anteporre cavilli burocratici ahimè tanto assurdi, quando tipici nella nostra malinconica penisola dei più o meno famosi, beh sostengano il Cavalier Cremonese cercando ai abbreviare i tempi per la messa in opera della strategica manutenzione straordinaria.
Se così non fosse, il rischio che il generoso mecenate porti altrove parte della sua produzione industriale è notevole e per certi versi addirittura motivato. Bisogna tagliare l’oppressione fiscale e quella burocratica in Italia e i comuni, invece di mettere a bilancio gli ipotetici incassi delle multe, devono sostenere quanti danno lavoro.
Sarebbe infine l’ora che pure il Partito Democratico, sin qui ermeticamente, o meglio, apparentemente più vicino ai finanzieri che ai lavoratori, agli industriali, agli artigiani e ai commercianti inizi a battere di nuovo i marciapiedi abbandonando il politichese per tornare a parlare la lingua del popolo, quello vero che lavora o vorrebbe farlo. Dulci in fundo: mettere le bandiere nelle aziende già chiuse o in odore di chiusura, oppure proclamare scioperi ormai anacronistici …serve solo a salvare la facciata.
Stefano Mauri