Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa dell’ex presidente del Pergocrema Sergio Briganti

 “L’ex Presidente della US Pergocrema, Sergio Briganti,  condannato al fallimento della propria società sportiva dalle macchinazioni illecite del Presidente della Lega Pro Mario Macalli, intento a perseguire i propri interessi sebbene contrari a quelli della propria carica sociale e federativa,  intende rendere noto alla stampa che la campagna di ricerca della GIUSTIZIA contro Macalli non si è fermata; recentemente il Presidente Macalli non gode più della immunità ed impunità di cui ha goduto fino ad ora senza ritegno, la Procura di Firenze non ha apprezzato le scelte del GIP Frangini criticandole aspramente e l’ex Presidente Briganti non si è arreso ad una decisione tanto ingiusta quanto superficiale… troppo facile liquidare la vicenda con un semplice “non c’è abuso di ufficio perché Macalli non è pubblico ufficiale..”,  senza entrare nel merito della questione. Troppo facile rinviare la faccenda a sedi differenti, quali quella sportiva o civilistica….

il Presidente Briganti ha ritenuto opportuno adire alla Suprema Corte di legittimità proponendo ricorso per cassazione avverso la sentenza con cui il GIP dichiarava il non luogo a procedere nei confronti del Macalli per l’accusa di abuso di ufficio nella vicenda che ha condotto il Pergocrema al fallimento nel giugno 2012;  nella sfera della normativa sportiva la differenza tra incaricato di pubblico servizio e non è molto sottile e non può essere archiviata con un banale ed immotivato sì o no …

Il PM Bocciolini della Procura di Firenze ha confermato il proprio convincimento nella penale responsabilità del Macalli nella vicenda del 2012, impugnando a sua volta la decisione di non luogo a procedere del Gip Frangini.
Recentemente le correnti contrarie in FIGC ed in Lega Pro hanno sostanzialmente sfiduciato Macalli dalla sua carica, la mancata approvazione del bilancio 2014 rappresenta una evidente dichiarazione di guerra, l’assenza di appoggio di ben 40 squadre affiliate in Lega deve farci comprendere che l’era Macalli è finita, soprattutto è finita l’egemonia di un uomo che ha abusato della propria carica per perseguire i propri interessi e le proprie finalità.

Abbiamo denunciato il comportamento illecito del Presidente Macalli due anni fa, quando ancora nessuno era pronto a crederci; solo il Popolo Cannibale, la tifoseria organizzata di Crema, aveva sostenuto le nostre stesse lotte, ed ecco che il fallimento del Pergocrema acquista ben altra rilevanza nel quadro di insieme.
La fitta rete di collaborazioni più o meno intricate del Presidente Macalli sarà denunciata fra pochissime ore al Tribunale di Cremona, dove si intende deferire lo stesso Curatore del fallimento Claudio Boschiroli per il suo comportamento omissivo e colpevole nell’ambito della vicenda.  Reo di non aver voluto neanche ipotizzare un disegno criminoso al di là della superficiale evidenza, reo di non aver scavato nel passato recente del Pergocrema, nelle circostanze del passaggio di consegne dal presidente Bucci al Presidente Briganti, nonostante il presidente Briganti gliene avesse fornito gli elementi con dettagliata relazione.
Tutta la vicenda che ha condotto al repentino fallimento del Pergocrema, sarà oggetto di un nuovo esame da parte della Procura di Cremona.

I fatti riguardanti i passaggi di consegne da Bucci a Briganti saranno vagliati dalla Procura di Roma. La questione della registrazione dei marchi è di nuovo sottoposta al vaglio della Procura di Firenze. D’altronde la Procura Federale, che ha ricevuto la denuncia contro il Presidente Macalli nel lontano mese di settembre 2012, ad oggi non ha provveduto in alcun modo.

La legittimità della dichiarazione di fallimento è ancora sotto il setaccio della Suprema Corte così come la legittimità della sentenza di non luogo a procedere emessa dal Gip di Firenze.

Non ci siamo mai fermati, non ci siamo mai arresi, assistiti dagli Avv.ti m. Occhipinti, G. Dell’Erba e S. De Cupis abbiamo sostenuto la nostra battaglia giudiziaria contro Macalli con ogni mezzo. Macalli non può e non deve dormire sonni sereni, non abbiamo rinunciato a perseguirlo ed a perseguire la tutela dei diritti violati dalla sua condotta illecita e stavolta confidiamo che la magistratura sia più attenta e lungimirante.”

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