Poeta intimista – romantico, aspirante cabarettista, insegnante e scrittore: Angelo Gasparini, cremasco e parmense d’adozione (per motivi professionali infatti vive a Parma,) in primavera “sarà” in libreria col suo primo romanzo intitolato Se chiami la notte (Ensemble Edizioni). Con lui abbiamo scambiato due parole.

Qualche anticipazione sul tuo libro?

Sarà una storia dedicata alla gioventù con una trama forte, a tratti sensuale, incentrata sulle turbolenze d’amore e sull’amicizia, una storia ambientata principalmente tra Crema, Cremona e Roma.

In tutti questi anni il Cremasco è cambiato in meglio o in peggio?

Dico solo che anni fa Crema avrebbe dovuto battersi al meglio delle sue possibilità per diventare provincia alleandosi con Treviglio, cittadina più assimilabile alla realtà cremasca rispetto, per esempio, alla più variegata complessa e diversa dal nostro contesto socioterritoriale, Cremona.

Cosa ti piace di Crema?

Certe atmosfere calde e accoglienti le ha solo la nostra città. In particolare inoltre adoro osservare il tramonto sul ponte del fiume Serio in via Cadorna.

Il piatto preferito?

Farfalle alla Cremasca.

E il vino?

Un bel Refosco fermo.

Favorevole o no alla Musalla nel Granducato del Tortello?

Rispetto al passato siamo diventati maggiormente cosmopoliti, quindi non avrei nulla in contrario in merito alla realizzazione di un centro di preghiera, ma forse non siamo ancora pronti e maturi perché ciò avvenga. E lo dico da liberale.

Come ti trovi in questi tempi moderni sempre connessi?

Mi trovavo meglio quando non c’era bisogno, per vedersi o sentirsi, di scambiarsi una miriade di sms di vario tipo.

Come si sta comportando in quel di Parma il sindaco grillino?

Per carità qualcosa ha fatto, nulla di trascendentale, ma ha rotto parecchi equilibri prima esistenti. Per questo non è … propriamente benvisto dai canonici sistemi partitici?

Hai altri progetti editoriali in cantiere?

Sto lavorando a un nuovo romanzo e intanto scrivo sempre poesie.

E’ vero che ti stai dedicando al cabaret?

Sabato 21 febbraio mi cimenterò con l’arte cabarettista allo Smile, un locale del parmense.    

Stefano Mauri

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