Arriviamo al Midian di Cremona che son ormai le 23.30 passate, la frizione è partita e sono stato soccorso da un’amica che ha preso la sua station, (grazie Cì) col timore di esserci gia’ persi la prima metà del concerto, invece no. Il tempo di fare un’ordinazione al bancone e salutare il mitico Aurelio, già al mixer, che tocca correre a rubare un tavolo in zona palco e piazzare i giubbetti, e Michael Angelo Batio e’ gia’ on stage.

Suonare suona bene, come ti aspetteresti. oltretutto accompagnato da musicisti italiani, e non da basi soltanto, come ti era stato detto, e come con ogni probabilità  farà domenica sera al Twentyseven di Mozzo, nel bergamasco; ma tu andrai lì per l’eccezionale  Luca Poma, stavolta)

Il cantante, senza offesa,  forse non all’altezza ma chissene, hai pagato 15 euro per un guitar hero e non per sentir roberto pianta (scoprirai in seguito che è cio’ che coverizza abitualmente il cantante. Che ha una certa età e nei pantaloni a zampa con mezzelune e stelline non è che faccia tutto sto’ fashion): frets on fire,  shredda come un matto, posizioni delle mani impossibili, lo show è servito.

Poca gente, e un po’ ti spiace per lui, ma del resto era prevedibile: venerdì  sera, pubblico parecchio adulto, al limite del “vecchio metallaro di mer*a” roba che negli anni ’80 oltretutto i NITRO(NNNNaitro) manco ce li siam mai davvero cagati… però ti ricordi che Michael Angelo Batio , tamarrissimo con le sue 4 chitarre montate ad “x” , nei sondaggi di Metal Hammer e Kerrang, era sempre li a contendersi i primi posti coi vari Malmsteen e Randy Rhoads.

Si diceva, gente grandicella, e purtroppo ormai al sabato lavoran in tanti, così come chi fa il turno del venerdì notte e non ha potuto esserci, le leggi sulla guida son quelle che sono, la crisi, la gente non si sposta più. Insomma, le solite scuse  per non dire lo scontato “i giovinastri acoltan solo musica del ca…volo“.
Magari Aurelio si meritava un po’ piu’ affluenza, onore a lui per aver portato a Cremona sto’ mostro della chitarra. Chi c’è, lo sotiene come può: birrette. qualcuno si fa prendere la mano, non diciamo chi che non sta bene, e poi mamma si agita, e inizian a girare anche caraffe da litro. Tanti riarrangiamenti di pezzi strafamosi del metal e del rockettone ammereggano che ci ha accompagnati per una vita. tutto molto bello, molto ben suonato, veloce e pulito.Peccato che parli.

Eh si, fra un pezzo e l’altro (a volte veri e propri medley di questo o quel gruppo, ma forse dovremmo dire chitarristi), il buon Michelangelo, e l’amica che mi ha accompagnato ha dovuto dire alla figlia che no, non era quello delle ninja turtles, ha, a quanto pare, l’abitudine di intrattenere il pubblico e, appurato che capiamo benino l’inglese, inizia a parlare davvero tanto.

Ad inizio serata va pure bene, crea affiatamento, ti invoglia ad andare sotto al palco, fa battute . Quella su Eric Clapton detto “slow hand”, a esempio (“non e’ il mio caso”-ci dice-, ahahah) , ci stava tutta.

Il problema è che inizia a raccontarti con chi ha suonato e dove, nel glorioso passato e di recente. fa dei pezzi di Ozzy e ti spiega che conosceva Randy, che a gennaio ha suonato davanti alla sua famiglia al whiskey, sul sunset strip a L.A.(viene “omaggiato” e trasposto in Rock Of Ages, per gente come me e’ un tempio sacro, x capirci, evocarlo “fa figo”) (ok, non dice cazzate )

Poi fa dei pezzi dei Pantera e ti spiega di quella volta che li senti’ dal vivo, ad inizio carriera (loro), in un localaccio vuoto, e Dimebag corse da lui, a chiedergli se fosse Michael Angelo, e che indirettamente era stato un suo insegnante visto che aveva tutti i suoi video didattici sulla chitarra.

Si, ok, sei un figo, però basta citare gente morta.e non parliam di gente qualsiasi. Ok, sei un fottuto guitar god. Lo sappiamo, siam qui apposta, non serve che ce lo ricordi ogni 2-3 pezzi, anche perchè con quei capelli li, tinti cosi’…chi è che ha detto Richard Benson?

Insomma, un po’ stucchevole, fa un po’ tristezza, anche perchè il locale non e’ pieno, come invece ti saresti aspettato. Lui comunque simpatico nonostante la logorrea, quando passa alla doppia chitarra (Dean MAB3 signature) spiegandoti che pesa 8 chili , ancora un attimino di tristezza, ripensando a quando suonava la quadrupla.

Con la stessa chitarra, sta facendo un tour europeo per clubs, tante date. Ah, anche stesso gruppo, tutti italiani, di ieri sera. Qui son a Salonicco, qualche giorno fa. il tizio che fa le ripprese purtroppo ad un certo punto, decide che *DEVE* comparire pure lui e si selfizza. scusate. sembra quel tizio inquietante che compare in alcuni video tremendi di un noto, sibaritico, autodefinito critico d’arte.chiedo scusa, sul serio.)

Poi però attacca a suonarla, periodo NITRO, non ricordo il titolo,incrocia le braccia, le dita volano,  arpeggi ultraveloci e gli perdoni se ti ha appena raccontato per 6 minuti buoni cosa ha mangiato a colazione.

Riprende la sua Dean M.A.B.7 MichaelAngeloBatio singnature, ci arrivavamo a cosa significassse MAB, non serve che ce lo ricordi, pero’ grazie. Davvero bella e tamarra, come piacciono a me. E il concerto si avvia verso le fasi finali, che ormai lui ha gia’ una certa.

Concerto molto piacevole, finisce un po’ presto ma non ti nega un bis con un medley dei Van Halen, imbastito sulle note di Panama e con incursioni mai azzardate sui riffs di altri pezzi del gruppo.  sempre tutto riarrangiato e ultraveloce, nel suo stile. Molto bello, dico sul serio.

Pensi che con sei album da solista all’attivo, magari avrebbe potuto osare qualche pezzo suo in piu’, ma poi ti accorgi che e’ in tour per fare cassa e pagarsi la pensione.

Difatti: scende dal palco, foto coi fans (5 euro a locandina da autografare), e ti senti in colpa ma continui a pensarci, e sai che l’immagine ti accompagnera’ nei giorni a venire: Richard Benson. 

Per le foto della serata vi attaccate, la SD nuova, da 128 giga, m’e’ caduta e non si trova +.

Plitz
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