È soltanto sulla base di una totale trasparenza e di una comprensione mutualistica che si può ottenere la fiducia dei consumatori.

Spetta alle Autorità preposte alla sicurezza sanitaria dei prodotti alimentari rispondere alle aspettative dei consumatori cui fornire, attraverso l’adozione di opportuni provvedimenti, ogni garanzia in merito alla tutela della salute.

La gestione del rischio è uno strumento fondamentale per la realizzazione dei sistemi di sicurezza sanitaria dei prodotti alimentari ed è chiaramente separata dalla valutazione del rischio, affidata, invece, ad una struttura indipendente all’uopo istituita.

La condivisione di esperienze è, tuttavia, importante perché ogni Paese possa disporre di informazioni circa i meccanismi e le modalità individuali di valutazione dei rischi e delle crisi.

Le questioni inerenti la sicurezza sanitaria dei prodotti alimentari sono, oggi, ampiamente condizionate dai cambiamenti socio-economici degli ultimi quarant’anni:

  • l’evoluzione dei processi produttivi, di trasformazione, vendita e consumo dei prodotti agricoli;
  • l’intensificazione e l’industrializzazione della zootecnia, delle coltivazioni e della produzione di mangimi;
  • la comparsa di nuove patologie, quali la BSE (Encefalopatia Spongiforme Bovina) e l’evidenziazione delle patologie trasmesse per via alimentare;
  • una miglior informazione del consumatore, le sue nuove esigenze e il cambiamento di stile di vita;
  • l’aumento degli scambi di derrate alimentari con le complessità che ne conseguono in termini di follow up del percorso dei prodotti.

La valutazione del rischio, sotto il profilo scientifico, è affidata all’AFSSA, l’Agenzia Francese per la Sicurezza Sanitaria degli Alimenti.

Il sistema di sicurezza sanitaria dei prodotti alimentari

In Francia il Governo garantisce un’elevata tutela dei consumatori. Infatti, oltre a presidiare il potere normativo, lo Stato assicura un’importante missione di controllo attraverso i tre Ministeri competenti per l’Agricoltura, la Sanità e i Consumi. Il Ministero dell’Agricoltura e della Pesca è il Ministero pilota in materia di sicurezza sanitaria degli alimenti e la Direzione Generale per l’Alimentazione è la Direzione competente.

Il coordinamento e la collaborazione fra i Ministeri francesi si ritrova anche nelle diverse amministrazioni dipartimentali, presenti localmente, alle dirette dipendenze dei prefetti.

Per una maggiore efficacia la catena di comando è corta fra l’amministrazione centrale, l’ente decisionale, i dipartimenti e gli operativi.

Alla medesima stregua degli altri Paesi che esportano in direzione dell’Unione Europea il sistema francese si sottopone regolarmente a controlli esterni organizzati sotto l’egida della Commissione europea e svolti dall’Ufficio Alimentare e Veterinario (UAV). Quest’ultimo è responsabile del rispetto della normativa europea per quanto riguarda l’igiene delle derrate alimentari, segnatamente per i Paesi dell’Unione Europea e per i Paesi esteri, i cc.dd. Paesi terzi.

Il sistema francese di sicurezza sanitaria dei prodotti alimentari poggia su tre princìpi:

  • la separazione tra la valutazione e la gestione del rischio: una scelta politica;
  • la prevenzione e la precauzione: azioni specifiche in funzione del rischio;
  • la trasparenza: un impegno nei confronti del pubblico.
La gestione del rischio, una prerogativa politica

Stando alla definizione del Codex Alimentarius la gestione del rischio è un processo in cui confluiscono le varie politiche possibili tenendo conto della valutazione dei rischi e di altri fattori relativi alla tutela della salute dei consumatori, nonché alla promozione del commercio equo e solidale. Ne conseguono, sul piano decisionale, la scelta e la realizzazione di misure di prevenzione e controllo appropriate.

Gestire il rischio alimentare costituisce una prerogativa politica. Questa implica un collegamento fra le Raccomandazioni degli esperti, responsabili della valutazione scientifica dei rischi, e i mezzi di ogni tipo che le collettività e le aziende possono dedicare al controllo degli stessi.

Gestire il rischio consiste, pertanto, nell’identificare, selezionare ed attuare provvedimenti che possano ridurlo. Il follow up e il controllo svolto sull’efficacia di tali provvedimenti sono parte integrante della gestione del rischio, condizionata da un concetto fondamentale: la caratterizzazione del rischio, acclarato o potenziale:

  • gestire un rischio acclarato, quindi, noto, rientra nella prevenzione. I Piani di Vigilanza consistono nel seguire una coppia “prodotto alimentare/contaminante” per offrire una vasta gamma di informazioni in grado di fornire i mezzi per prevenire i rischi;
  • la gestione di un rischio potenziale è assimilabile, invece, a quella dell’incertezza. I Poteri pubblici francesi tengono moltissimo all’applicazione del principio di precauzione per far fronte all’incertezza nel migliore dei modi.

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Donatella Colangione

Laureata in Giurisprudenza ad indirizzo specialistico in Dir. Internazionale a Bari e Dottore di ricerca in Dir. Pubblico a Pavia con borsa di studio sulla sicurezza agroalimentare.

 

Info: donatella.colangione@unipv.it

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