Era il motore ritmico della band. Una band che era tornata nel 2012 per raccontarci il “dopo fine del mondo”. Ieri, mercoledì 23 febbraio, all’improvviso se ne è andato Gigi Bertuzzi (primo a destra nella foto), batterista della Violenti Lune Elettriche. Quelle cose senza spiegazione logica che colpiscono per l’assurdità.

E’ sempre difficile poi dire qualcosa di sensato. L’unica cosa che viene da fare è quella di riascoltare la musica di una band che ha segnato i tardi anni ’80 e anni ’90 cremaschi, ma non solo. Sempre avanti in tutto. Tra i primi a produrre un cd, e prima ancora un vinile, nell’epoca delle cassettine. Tra i primi a proporre la storia della profezia Maya.

Loro, con quel nome così futurista (e da una suggestione storpiata di Marinetti veniva il nome), loro con quella indefinibile miscela tra blues, hard-rock, heavy, psichedelia e funky che era la loro musica (che gli ha valso tra le altre cose la citazione sull’Enciclopedia del metal italiano di Gianni Della Cioppa). Loro che giusto 25 anni fa muovevano i primi passi calcando i palchi di manifestazioni storiche.

La prima formazione vedeva oltre a Bertuzzi la presenza di Danilo Somenzi al basso e quella di Gino TxD5 Tessaroli alla voce e chitarra ed Emanuele Franzoni. Ma Franzoni lascerà presto per fare spazio a Livio Liv Liv Buroni, grande voce che firmerà il primo lavoro, 1, nella primavera del 1991. E sono proprio tre tocchi di charleston, marziali, ad aprire la prima canzone del primo disco: Soldati. Potenza, energia ed impegno. E’ subito tutto chiaro.

Dentro c’è tutta la sconfinata cultura trasversale della band: da Ungaretti a Jimmy Page. Nel 1992 arriva 2, vinile registrato in presa diretta e autoprodotto. Nove brani dove mescolano di tutto. Il mensile Rockerilla li mette al quarto posto della classifica delle band italiane del 1992. Ma il 1993 è un anno di grandi cambiamenti. Gino se ne va e rientra Franzoni. Esce il cd Tempo parole e musica. E’ un gran disco.

Nel 1995, esattamente 20 anni fa, la band va in letargo, come dicono loro. Un lutto colpisce il gruppo già nel 2005, con la scomparsa di Franzoni. Ma il tempo profetico di tornare a raccontarci la fine di una storia lasciata a metà arriva nel settembre del 2012.

Il tempo di qualche infuocato concerto, come e ancora di più rispetto agli anni ’90. Futuro? Non sta a me dirlo. Sarà difficile vedere qualcun’altro la dietro. Ma sarebbe bello continuassero. Per ora non posso che abbracciarli tutti forte.

em

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