Il Forum Sociale Mondiale di Tunisi è stata un’importante occasione di incontro dei principali attori sociali democratici del mondo intero. Senza dubbio è servito a consolidare ed allargare le alleanze internazionali, a preparare l’agenda dei prossimi anni e le future campagne politiche e mobilitazioni sociali.

A Tunisi erano presenti migliaia di persone, moltissimi giovani, un gran numero di sindacati europei, magrebini e africani, le principali reti sociali di movimento, grandi associazioni nazionali ed internazionali, inclusa la Caritas internazionale, delegazioni di paesi in conflitto (dalla Palestina ai Kurdi che hanno fermato l’Isis, agli iracheni e siriani), parlamentari di molti paesi e dell’europarlamento.

Ritengo che sia stata una buona occasione per consolidare, almeno a livello sociale, un’alleanza europea a sostegno della Grecia e contro l’austerita’ e la povertà, per porre la centralità dell’area del Mediterraneo come base per un’inversione di rotta verso una nuova, democratica economia sociale.

Inoltre si sono gettate le basi per la grande mobilitazione mondiale che avrà luogo a Parigi nel prossimo dicembre in occasione della Conferenza Onu sul clima. I contributi che abbiamo portato come “Parlamentari per la pace” si sono concentrati sul contrasto al commercio di armi, il superamento di ogni logica di potenza e un vero impegno negoziale per la pace, la democrazia, il riconoscimento dei diritti in tutte le aree di conflitto, la fine dell’occupazione della Palestina.

Non ultimo il sostegno alla Tunisia, agli attori della società civile e alle istituzioni tunisine, che, con la sua complessa ma resistente transizione democratica, rappresenta una via d’uscita fra l’oscurantismo e l’autoritarismo che imperversano non solo nella sponda sud del Mediterraneo. Si è trattato di un’esperienza utile, formativa, da portare sui territori e da cui, senza dubbio,trarro’ spunti e contenuti per l’iniziativa parlamentare.

Franco Bordo (deputato Sel)

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