La Corte di Giustizia Europea ha stabilito un principio: il diritto di ognuno ad essere dimenticato dalla Rete.

La Sentenza, del Maggio 2014, ha riconosciuto ad un cittadino spagnolo ed alla Autority sulla Privacy che ne patrocinava la richiesta, che Google provvedesse alla cancellazione delle pagine Web che facevano riferimento ad un pignoramento immobiliare, a carico del cittadino spagnolo, avvenuto 16 anni prima.

Di esempi ce ne sono migliaia: il caso di un uomo che ha evaso le tasse nel 1983 con la propria azienda e questa storia ritorna ogni volta a galla sul Web perseguitando il figlio, una guardia forestale denunciata molti anni prima per bracconaggio – ma non condannata – che ora non riesce più a trovare lavoro a causa di quella notizia che appare ogni volta che si cerca il suo nome su Internet, stessa sorte per un giovane avvocato che quando era minorenne è stato condannato per un reato in famiglia, si è messo a studiare, si è laureato in giurisprudenza ed oggi è una persona diversa, ma per il Web è ancora quel ragazzino pregiudicato.

Il “Diritto all’oblio” è solo uno degli innumerevoli nuovi aspetti che, quotidianamente, ci troviamo a dover affrontare nel controverso rapporto con il Web, ogni giorno confrontiamo quanto di positivo la Rete ci mette a disposizione con quanto invece provoca nocumento, disagio ed anche dolore.

Giambattista Carioni

 
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