Il progetto si chiama C.re.m.a. 2020, che sta per Crescita, responsabile mobilità e ambiente. Beh, a livello di idea i creativi ci hanno preso. Noi figli degli anni ’70 cresciuti con l’Ufficio ricerche minerarie e perdite di tempo di Alan Ford apprezziamo ste cose.

Poi se guardi dietro l’acronimo ti viene da dire: ellamadonna. Sarebbe un progetto da 2 milioni di euro, per cominciare, ma tipo da 10 nel totale, che dovrebbe nell’arco di alcuni anni riqualificare la zona della stazione e tutta quell’area li. Pensiline tecnologiche per i pullman, pannelli elettronici, pannelli solari che ti fanno  ricaricare pure il cellulare, car sharing, bike sharing con sette stazioni per prendere le bici, microchip che riconoscono la tua quando la depositi che così non te la ciulano.

Ovviamente poi si vorrebbero fare non uno ma due sottopassi per scavalcare la ferrovia e magari poi alzare lo sguardo verso la famigerata aera Nord Est, quella dell’Everest che è ancora abbandono e amianto. Bello no? Il progetto è stato presentato, che tu dici beh allora pronti via. Eh no. Intanto vediamo se la Cariplo finanzia una parte del progetto.

C’è una gara, il sindaco Bonaldi dichiara ad un giornale online:Siamo consapevoli che il nostro non è l’unico progetto in gara ma siamo certi quanto fatto sinora sia un ottimo lavoro: un’azione articolata e scrupolosa che dà l’idea del tipo di città che immaginiamo”. Bravi. Anche noi immaginiamo una citta dove nella seconda piazza più importante non si prendano a botte ogni sera. I risultati del bando non si sa quando arriveranno, non sono stati ancora definiti. Forse questo autunno.

A livello di presentazione di stampa qualcuno ha dato grande risalto, come se i lavori fossero già in corso, qualcun altro ha presentato la cosa con fare un po’ più scettico. Sta nel gioco della cose. Che poi pensare che tra cinque anni, come recita il titolo del progetto, possa essere mutata una situazione che stagna da decenni… Mah. Ci spereremmo, così che potremmo farci dare dei pirla dall’assessore.

Pensando anche ad altri progetti più soft di riqualificazione della stazione, che vanno avanti col contagocce, a quanto poco interessi il nodo ferroviario cremasco ai gestori delle ferrovie, che ci mandano le litorine diesel, che manco hanno mai pensato al raddoppio della linea che rimane una delle più scalcagnate d’Italia. Insomma pensando a queste cose di crescita responsabile e mobilità se ne vede ben poca. Poi oh, presentare le cose è parlare di come si immagina la città è un bell’esercizio. Ben venga.

Emanuele Mandelli

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