L’ottava edizione di “Italia in Rosa” ha chiuso i battenti registrando il più alto picco di presenze nella storia della manifestazione: tantissimi gli appassionati del “drink pink” che fin da venerdì 5 giugno sono arrivati a Moniga del Garda per partecipare al grande festival dei Chiaretti e dei rosé italiani. Favorite da un clima che nel weekend ha regalato un vero e proprio anticipo d’estate, oltre 5000 persone hanno affollato il Castello di Moniga, dove l’evento si è trasferito a partire da quest’anno: una location particolarmente suggestiva, con vista spettacolare sul lago di Garda, che ha ospitato per tre giorni 116 cantine provenienti da tutta Italia per un totale di oltre 180 etichette in degustazione. In forte aumento la presenza di consumatori giovani, che ormai rappresentano una percentuale pari a circa il 60% del pubblico dell’evento con una componente femminile sempre più elevata.
“Siamo riusciti anche quest’anno a centrare l’obbiettivo di realizzare una manifestazione davvero importante per la valorizzazione del territorio – ha spiegato il presidente di Italia in Rosa Luigi Alberti -. Bisogna continuare su questa via insistendo sulle sinergie tra realtà istituzionali per costruire un tessuto capace di fare una promozione forte sui nostri prodotti”.
Grande interesse ha riscosso anche il convegno “Valtènesi: dalle radici del rosé il futuro di un territorio”, svoltosi sabato 6 nella sede del Consorzio Valtènesi a villa Galnica di Puegnago: ospiti d’onore Gilles Masson, direttore del Centre de Recherche e d’Experimentation sur le vin rosé di Vidauban (in Provenza), e il blogger Franco Ziliani, “rosatista” storico ed appassionato che ha anche condotto tutte le numerose e seguitissime degustazioni programmate nell’arco della tre giorni. Nel corso dell’incontro sono stati presentati i risultati del primo anno di studi del progetto di caratterizzazione dei Chiaretti affidato dal Consorzio al Centre di Rosé.
“Con questo progetto abbiamo aperto un cantiere di discussione e confronto di dimensioni e portata assolutamente inedite rispetto al passato – ha detto il presidente del Consorzio Valtènesi Alessandro Luzzago -. La discussione è ora aperta a tutte le componenti del territorio, con le quali vogliamo ragionare ed intraprendere un cammino per dare un futuro a questa terra ed ai suoi vini”.
Ed ora già si comincia a pensare ad Italia in Rosa 2016 per la quale, afferma Luigi Alberti, “nella nuova location del Castello avremo a disposizione un’area ancor più ampia, da 11 mila metri quadrati sulla quale vorremmo introdurre novità significative come ad esempio un mercato di vini rosé e di prodotti della terra”.