E ora “Week-end a Formentera, una storia triste”. (Tutto quello che leggerete è realmente accaduto. I nomi sono modificati per garantire l’anonimato ai protagonisti. Buona lettura).
Ciao. Ho passato tre giorni a Formentera. Sì lo so, è una roba da tamarri, veline e calciatori. Io non sono certamente un calciatore. Forse neanche una velina. Ergo, sono un tamarro.
Diciamo che avevo una scusa: “Partecipo alla Formentera Cup, prestigioso torneo di calcio a 5 organizzato sull’isola”. Nelle poche righe a seguire vi racconterò quello che ho visto. Ho visto Pirro Indaghi, ex giocatore oggi allenatore. Era affranto, distrutto da un esonero che non riesce a digerire.
Era talmente affranto che magnava impepate di cozze e altre leccornie al noto ristorante “Spaghettoni”. Nei suoi paraggi sempre chilate di manze secondo la legge “tira più un pel di Indaghi…”. Da “Spaghettoni” presenti: tronisti, donne con tette enormi tipo palloni sonda, labbra a 5 atmosfere, culi rifatti (sì, ho scoperto che si possono rifare anche i culi), varie ed eventuali. Sul palco si cantava “Maracaibo” e “Su di noi, nemmeno una nuvola” e “Gelato al cioccolato” e “Volare” del povero Modugno che se sapesse si incazzerebbe molto e “Oi vita oi vita mia”. Quando canti “oi vita oi vita mia” sei invitato a far roteare il tuo tovagliolo e – se sei coraggioso – a salire sulla sedia. Per salire sulla sedia, meglio se sei almeno un terzino del Real Madrid, altrimenti si avvicina il buttafuori e ti dice “cazzo fai? Giochi nel Real Madrid?”. Non ho mangiato da “Spaghettoni” solo perché non avevo voglia di dover dire al cameriere “al massimo ho giocato nella Guanzatese, può bastare?”.
A Formentera ci si diverte molto agli aperitivi. Agli aperitivi ho visto: spritz a dieci euro fatti 7/8 con il ghiaccio e 1/8 con l’Apetrol (non l’Aperol, l’Apetrol, un succedaneo). Al terzo spritz non solo sei povero, ma ti viene l’acetone immediato. Agli apertitivi ma anche nelle discoteche dominano gli “addii al celibato/nubilato” dei quali vi ho parlato settimana scorsa. Le ragazze solo in quanto partecipanti all’addio al nubilato sono tutte un po’ più vacche, i ragazzi invece sono porci a prescindere.
All’aperitivo puoi salire sulle sedie anche se giochi in serie B. Ma non più in basso altrimenti arriva il solito buttafuori. E infatti io sono andato in spiaggia e sono salito su uno scoglio gridando “Non mi avreteeee!”. In discoteca accade di tutto, soprattutto nel noto locale “Pinetto”, già presente anche a Milano Marittima. La cosa che mi ha più sconvolto è l’atteggiamento dei camerieri, quelli che ti portano la consumazione “da ricco”, ovvero la bottiglia. Hanno tutti auricolari tipo agenti dell’Fbi e ti puntano in mezzo alla folla per darti la spallata. Non lo fanno “per sbaglio” te la danno apposta a meno che tu non sia Pirro Indaghi o Marzio Verrappi.
Solo che loro non possono prendere la spallata perché sono nel privé, luogo misterioso dove puoi andare solo se giochi la Champions. Oppure se hai le tette abnormi di cui sopra. Io non dispongo dei due requisiti, ergo, sono rimasto in pista a prendere spallate dai camerieri con l’auricolare e da alcuni pr con giacche molto appariscenti. I pr e tutti i più fighi hanno tutti una caratteristica: la barba lunghissima. Cioè, se non hai la barba lunghissima, non sei pr e non hai giocato almeno una finale di Coppa Italia puoi anche stare a casa che tanto non ti si fila nessuno tranne quelle a pagamento fuori dai locali.
A Formentera fuori dai locali ci sono quelle a pagamento. Loro vengono anche se giochi in terza categoria, ma non so se ne vale la pena. E il mare? Il mare è per tutti. Ma l’ombra no. Quella la paghi: 15 euro per l’ombrellone e il lettino, altrimenti calci nel culo e ti ustioni.
L’amico Luca presente con me: “Io l’ombra non la pago!”. E io: “Neanche io! Giammai!”. Siamo finiti al centro grandi ustionati. Per fortuna ci sono i “baracchini” o “chiringuiti”, in particolare c’è il Lucky, un posto gestito da un gruppo di bolognesi dove ti danno la birretta a 2.50 euro.
Una me l’hanno offerta perché ho promesso che li avrei citati: fatto. Mi piace molto Formentera, soprattutto il proprietario di un locale che pare un giorno abbia fatto aspettare fuori tale Federica Bargi. Lui: “Da me i poveri entrano gratis, i ricchi pagano”. Il fidanzato della Bargi, tal Batri va detto che è stato umilissimo e ha pagato. Altri non l’avrebbero fatto. Evviva Batri, evviva Formentera, abbasso i motorini che ti affittano con caschi fatti di plastica. Si sciolgono al sole. E tu dici: “Beh, ma tanto non cado”. Occhio, dopo mezza bottiglia di Apetrol e 60 euro in meno cade anche Valentino Prossi. Che tra l’altro sull’Isola non c’era. Una storia triste, appunto…