Nobile decaduta e soprattutto reduce da una dolorosa retrocessione in Promozione, la Trevigliese ha scelto, per provare a risalire subito in Eccellenza l’allenatore cremasco, preparato e vincente Maurizio Lucchetti. Si perché il buon Lucchetti a queste latitudini è un vero e proprio asso, un fuoriclasse in grado di guidare corazzate competitive verso lidi vincenti. Anche per questo motivo, l’anno scorso, il trainer nostrano avrebbe meritato la conferma sulla panchina del Crema, per intenderci quel Crema che lui giusto 12 mesi fa aveva salvato da una retrocessione altrimenti certa.
Da trainer Maurizio Lucchetti ha lavorato, facendo bene, in piazze importanti tra le quali Cremapergo, Romanese, Nuova Verolese, Pergocrema e Palazzolo, ma pure da calciatore scrisse pagini sportive memorabili. Pur senza avere alle spalle un’esperienza in un settore giovanile importante e blasonato infatti, Lucchetti dall’oratorio di San Benedetto, via Pergocrema approdò in club prestigiosi quali: Vicenza (incrociò in un Roberto Baggio allora giovanissimo, ndr) , Cosenza (qui divenne amico del povero Donato Bergamini, calciatore “suicidato”, ndr), Salernitana, Vogherese, Lecco, Oltrepò.
Ed è un vero peccato che pur avendo sfiorato la serie A col Vicenza, promozione poi negata da una sentenza relativa al calcio scommesse, vicenda dalla quale Lucchetti e la squadra hanno sempre detto di essere estranei, e nonostante una trattativa di mercato poi sfumata con l’Ascoli, beh la massima serie, una bella prima punta come allora era lui, non l’abbia mai disputata. Ma così talvolta va la vita. Vero mister Lucchetti?
Stefano Mauri