Giuseppe Marotta e il suo braccio destro Fabio Paratici (direttore sportivo superlativo meriterebbe maggior … respiro), vale a dire il Gatto e la Volpe del calcio italiano, quest’anno hanno senza dubbio firmato il calciomercato più complicato da quando sono a Torino: ricostruire, o meglio rifondare la Juventus non è e non sarà una passeggiata. Il voto al loro operato in fase di campagna acquisti comunque, nonostante oggettive difficoltà e una disponibilità di denaro contante per così dire non elevatissima beh è da 6 che tanto vincere sempre non si può e la concorrenza, cioè la Roma, si è rafforzata assai.

Dite che il fragile Khedira è stato preso troppo in fretta e che Dybala e Alex Sandro sono stati pagati troppo? Può essere ma il mercato 2.0 ha regole diaboliche e certi giri di procuratori vanno alimentati fisiologicamente, quindi prezzo e modalità d’acquisto ci stanno tutte. Il delicato compito di far rendere sul campo la squadra adesso passa a mister Max Allegri detto “Malinconia” il quale deve assolutamente recuperare coraggio e fantasia doti queste presenti nel DNA ma che ha smarrito in quel di Berlino: prima, dopo e durante la finale di Champions persa col fortissimo, ma battibile, Barcellona.

Forza Allegri osi un pochino iniziando magari da una linea difensiva dinanzi a Gigione Buffon a 4 composta da Lichsteiner, Rugani, Bonucci e Alex Sandro, un centrocampo a tre con Pogba, Marchisio e Asamoah e un bel tridente interpretato da Cuadrado, Dybala e Morata. Colga l’attimo Conte Max, se fuori infuria la tempesta e la panca comincia a traballare ci metta un pizzico di sana follia e di quel calcio leggero e champagne che conobbe, anni fa, attraverso i geniali insegnamenti del suo vecchio e geniale maestro Galeone.

Stefano Mauri

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