“Tanta qualità, tantissima, ma poca quantità. Questa è una la mia regola fondamentale per il cibo e per il consumo di alcolici”.

Ha esordito così, domenica scorsa, Davide Oldani, chefpop, special guest in quel della cantina Guido Berlucchi, eccezionalmente aperta, come tante altre aziende, in occasione del Festival del Franciacorta – Cantine Aperte. Animatore dell’iniziativa “Aperitivo Pop”, Oldani per l’occasione ha preparato (i seguenti) tre assaggi finger food letteralmente da Oscar: bignè allo zafferano, erborinato, composta di fichi e semi tostati, centrifugato di verdufrutta, stracciatella e fave di cacao, dulcis in fundo … pasta di salame, panella di ceci, tamarindo e olive croccanti. Il tutto, ovviamente, avvinato ai tre vini della linea ’61 Guido Berlucchi: Brut, Satèn e Rosè.

<Amo, consentitemi il termine, le “bollicine”, le trovo in sintonia con il mio modo di vedere il bere perché suscita allegria e coinvolge i sensi del gusto e dell’olfatto. In particolare la setosità del Satèn ecco interpreta al meglio quella che è l’essenza della la cucina. E poi il Metodo Franciacorta è un’Eccellenza tutta italiana >. Questo il pensiero sui vini espresso dallo chef nazionalpopolare ad inizio serata. Seratona che tra gli aneddoti dell’ospitale e cordiale Cristina Ziliani nelle vesti di padrona di casa, le portate di Oldani, la visita alla cantina storica e i vini Made in Berlucchi è scivolata via sotto una luna spettacolare cullata dal venticello fresco proveniente dal vicino lago d’Iseo.

Già ma com’è stato alla fine l’abbinamento tra gli assaggi d’autore griffati Oldani e le nobili bolle franciacortine del ’61 Guido Berlucchi?

Allora il “bignè allo zafferano” erborinato accostato al Brut ha espresso probabilmente l’alchimia più azzeccata, così come la “panella di ceci e la pasta di salame”, anche cromaticamente, col Rosè ha regalato emozioni particolarmente piacevoli, mentre il “centrifugato di verdufrutta e la stracciatella”, abbinato al Berlucchi ’61 Satèn si è rivelato un azzardo entusiasmante a azzeccato.

Chapeau quindi alla poesia romantica e affascinante che sono, in un certo senso, la produzione Franciacorta Guido Berlucchi, la cucina pop di Davide Oldani e … l’Italia. Paese questo degnamente rappresentato anche, se non soprattutto, da eccellenze enogastronomiche in grado di incantare senza stancare.

Stefano Mauri

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