I dati del traffico autostradale di giugno, fonte Aiscat, più attuale che mai ripropongono il tema della fallimentare gestione della Brebemi. Numeri inesorabili, appunto da fallimento, con una media giornaliera di 12200 veicoli al giorno. E questo nonostante l’apertura della bretella Teem, arteria questa (pedaggio comunque un poco elevato) strategica nelle intenzioni che, tra le altre cose (miraggio?) avrebbe dovuto alleggerire il traffico sule tangenziali milanesi almeno nel loro tratto “cittadino”.

Non c’è nulla di più deprimente di vedere inutilizzata un’opera immensa, impattante, cara dal tragitto (forse) un poco empirico. Perché tutto questo e altro ancora è la Brebemi, serpente autostradale (pedaggi cari salati) da catalogare come l’ennesima cattedrale nel deserto italica. Già e di tutto questo che ne pensa il Governatore della Lombardia, grande sostenitore della Brebemi, Bob Maroni detto Bobo?

Pensare che nello scorso mese di febbraio, a margine di un’intervista concessa alle telecamere di Trs Evergreen (trasmissione Storie e Persone), Beppe Riboli, designer, o meglio Artista Designer, quindi ArtDesigner, tra le altre cose aveva detto: <Coi soldi spesi per la desertica Brebemi avrebbero potuto tranquillamente fare una ferrovia leggera, pulita, a impatto zero per collegare, con treni moderni, ecologici il Cremasco allo snodo metropolitano milanese di San Donato>. Già perché tra gli altri problemini tipicamente italici resterebbe pure quello della Paullese ampliata (cosa che garba) a … metà.

Stefano Mauri

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