Allora la notizia è un po’ scusa per una piccola riflessione. Il ruolo di queste piccole realtà stampa/blog, che sono nate in provincia, è quello di rompere i coglioni. Insomma la stampa ingessata c’è. Spesso molto di regime (o meno). Comunque sia quasi tutta schierata, o pronta a rilanciare comunicati vari.
Va beh, parentesi chiusa. Non c’è solo Sussurrandom a punzecchiare ogni tanto. Prima di noi era nato Altocremasco. Partito come raccolta online degli articoli scritti da Silvia Tozzi per il defunto quotidiano La Cronaca, è diventato una micro testata che parla dei paesi appunto dell’alto cremasco.
L’ultima storia che ha tirato fuori è davvero carina. In due parole. Nel 2008 il comune di Spino d’Adda partecipa al Simposio della Cultura organizzato dalla Provincia di Cremona. Mette in campo 4 mila euro e si fa realizzare due sculture: Carlotta (Autunno) di Milena Taneva e Amnesia di Edi Carrer .
E poi? Poi le due sculture scompaiono nel nulla. Chi le ha mai viste. Altocremasco se ne ricorda e lo segnala. Ma che fine hanno fatto? Siccome a Spino c’è un sindaco particolare alla ricerca dell’arca perduta… pardon delle sculture perdute, si mette lui stesso. Paolo Riccaboni. E ovviamente le ritrova.
Stavano nell’archivio comunale in via Morandi. L’unico che sapeva che erano stipate li era il messo, tal Claudio Gazzola. Le sculture sono anche belle. Quindi? Quindi ci sta anche una dichiarazione al veleno del buon Riccaboni rilasciata ad Altocremasco:
“Mi è stato detto che il comune spese 4mila euro per partecipare al simposio e avere queste sculture. Spero non sia vero, perché ciò vorrebbe dire buttar via i soldi”. No dai. Per l’arte non sono mai soldi buttati. Ma l’occasione di punzecchiare gli avversari non la si lascia sfuggire mai. E ben venga. E adesso? “Certamente non finirò il mandato senza averle posizionate, magari in un parco, o in Cascina Carlotta o anche in uno spazio chiuso, magari“.
Staremo a vedere. Di certo se scompaiono ancora a rompere i coglioni non ci penserà solo Altocremasco ma anche Sussurrandom. Amen.
Emanuele Mandelli