Molto si sta scrivendo in questi giorni in merito all’imminente inizio della Conferenza ONU sul clima (COP21) che si terrà a Parigi dal 30 novembre all’11 dicembre, ma pochi purtroppo capiscono l’importanza di tale evento. Un evento che segnerà nel bene o nel male questo passaggio storico, ambientale e sociale.

A Parigi andrà trovato un accordo internazionale in grado di fermare la crescita delle emissioni di CO2, che sono la causa principale dell’innalzamento delle temperature, garantendo misure straordinarie per aiutare le popolazioni colpite dagli effetti dei cambiamenti climatici e di individuare strategie efficaci per contenere l’incremento della temperature del Pianeta in modo da non superare la soglia critica dei 2 °C. Climatologi e altri ricercatori concordano sul fatto che se si supereranno i 2 °C in più, rispetto alla temperatura media dell’era pre-industriale, gli effetti del riscaldamento globale saranno irreversibili.

Agli attuali ritmi, entro la fine del secolo si potrebbe arrivare a 5,4 °C in più rispetto all’era pre-industriale, da qui la necessità di cambiare le cose nei prossimi decenni. Il riscaldamento climatico si è fermato, non è vero..gli scettici hanno usato questo dato per screditare gli studi sul cambiamento climatico, ma se si guardano i dati è evidente che le temperature non sono diminuite. Inoltre, negli ultimi due anni l’aumento è stato più consistente ed è ormai certo che il 2015 sarà l’anno più caldo mai registrato nella storia. La conferenza sarà la prima occasione per dimostrare che il mondo “non ha paura”, che un accordo è si una questione ambientale ma è anche togliere potenziali risorse ai terroristi che si autofinanziano con gli introiti del petrolio.

La buona riuscita del summit parigino non dipenderà solo dalla volontà dei partecipanti ma anche dall’attenzione dell’opinione pubblica e dalla capacità dei media di informare facendo proprie le parole del Pontefice che sottolinea come l’umanità debba urgentemente «prendere coscienza della necessità di cambiare stili di vita, di produzione e di consumo per combattere questo riscaldamento o almeno le cause umane che lo producono o lo accentuano». I Verdi sostengono un futuro sostenibile e rinnovabile per tutto il Pianeta e per i suoi abitanti ed è per questo che domenica 29 novembre il mondo intero si mobiliterà per il clima in 150 Paesi per dare un segnale forte e concreto…cambiamo il clima prima che sia troppo tardi.

Gianemilio Ardigò

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