Il mondo ha bisogno del Giubileo della Misericordia; viviamo tempi in cui è in corso, come ci ricorda sempre Papa Francesco, la terza guerra mondiale. Un conflitto, tuttavia, strano, fatto a pezzi, a capitoli ma dappertutto nel mondo. Una conflitto in atto, inoltre, senza una vera e propria dichiarazione di guerra ma, potremmo dire, che si accentua sempre più per fatti ed episodi come il drammatico attacco alla città di Parigi, ed all’Europa tutta di un mesetto fa e il continuo susseguirsi di atti di violenza in varie parti del pianeta. Si quindi al Giubileo, sì al Giubileo straordinario della Misericordia di cui questo nostro mondo ha sempre più disperato bisogno.
Si a un Giubileo che, come questa strana terza guerra mondiale, è a capitoli e pezzi ed accetta, senza paura, la dimensione globale del mondo in cui siamo chiamati a vivere.Un anno giubilare iniziato, è bene infatti ricordarlo, con un gesto altamente simbolico, domenica 29 novembre in Centrafrica, un Paese duramente ferito dalla guerra, dove il Papa ha aperto la porta santa della Cattedrale di Bangui e proseguito con l’apertura della Porta Santa a Roma nel giorno dedicato all’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria. Il terrorismo non si vince, insomma, con la paura e rinchiudendoci nei nostri fortini, ma con il coraggio di un dialogo franco che, partendo dall’orgoglio e dalla consapevolezza dei nostri valori cristiani , dei nostri simboli e delle nostre tradizioni che mai e poi mai devono essere in alcun modo dimenticati o annacquati, sappia aprirsi agli altri per costruire, insieme, un mondo più sicuro e più giusto per tutti.
Il Movimento Cristiano Lavoratori del territorio vivrà quindi con grande partecipazione e impegno spirituale l’anno Santo che si aprirà in Diocesi Domenica 13 dicembre partecipando attivamente e da attore protagonista alle iniziative della Chiesa locale di riferimento in relazione ai numerosi appuntamenti già pianificati con il calendario di iniziative giubilari e le varie aperture delle Porte Sante. L’incontro con il Santo Padre Francesco e l’udienza speciale concessa al Movimento nel prossimo inzio di gennaio 2016, in pieno svolgimento dell’anno Santo , sarà inoltre l’occasione per approfondire ulteriormente il cammino del MCL dentro il quotidiano percorso di testimonianza ecclesiale con la Chiesa e nella Chiesa. Ci prepariamo, quindi, emozionati e trepidanti di gioia, ad incontrare il successore di Pietro.
La sfida è quella per cui tutti siamo chiamati a partecipare per andare incontro ad “un nuovo umanesimo”, fondato sui “tratti dell’umanesimo cristiano”.Ci sentiamo parte della Chiesa, e l’essere Chiesa ci richiama quotidianamente ad una responsabilità personale, spirituale, vissuta. Per assomigliare sempre più a quella che il Santo Padre, al V Convegno Ecclesiale di Firenze da poco conclusosi, ha delineato come la “sua” Chiesa, una Chiesa italiana inquieta, sempre più vicina agli abbandonati, ai dimenticati, agli imperfetti, una Chiesa lieta col volto di mamma, che comprende, accompagna, accarezza.
Michele Fusari ( presidente MCL )