Venerdì sera in Santa Trinita abbiamo seguito un’ interessante conferenza sulla Chiesa ortodosssa, intervallata da momenti musicali affidati a un clarino accompagnato dall’organo. – Il clarinettista Michele Chiametti e l’organista Giampiero Innocente hanno eseguito musiche del periodo tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900. –

Tutti pezzi brevi e leggeri, gradevoli, notissimi e di presa immediata sul pubblico. – In apertura ecco Arthur Kaffs con una pagina raccolta e meditativa di grande atmosfera, seguita da Erik Satie, francese, innovativo, divergente e divertente, con un carico di ironia ineguagliabile. –

Il suo “Pezzi in forma di pera” ce lo aveva fatto scoprire come uno dei più originali compositori e in questa occasione ci ha riconfermato la peculiartà della sua ispirazione. – E che dire della pagina di Boellmann “Priére a N.D.” dalla – Suite Gotique -, bozzetto di breve respiro, ma di notevole fascino? Davvero gradevole, suggestivo, quasi descrittivo il brano “Berceuse”, di Louis Verne, che ci trasporta in un mondo onorico, lontano, in atmosfere rarefatte.

Il dialogo tra i due strumenti si fa vivo e trascinante in “Preludio, Fuga e Variazioni OP.18 del celebre musicista belga Cèsar Franck, esponente di rilievo della rinascita della musica sinfonica. La composizione si apre con un tema liricamente intenso, soffuso di sorridente serenità capace di regalare emozioni continue all’ascoltatore sensibile che vi si accosta. –

Questo autore è un maestro della musica da camera ove amalgama lo spirito più raffinatamente armonico alla polifonia pura. – Serata che meritava più pubblico per la qualità dei musicisti, ma forse il freddo ha scoraggiato i soliti seguaci. Peccato. E’ sempre interessante avvicinarsi al mondo della musica classica e ieri ne abbiamo avuto l’ennesima conferma. Ai due strumentisti era affiancato un attore, Michele Chiametti, diplomato al Piccolo Teatro di Milano che ha letto con straordinaria partecipazione brani dalla Vita di Gesù – La sua presenza ha arricchito l’evento rendendolo più completo e coinvolgente. A conclusione della performance lunghi e caldi applausi per tutti.

Eva Mai

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