Mancano 13 milioni di euro nella casse della sanità cremasca. Oh, cazzo, e chi li ha presi? Il discorso è piuttosto complesso. Cercheremo di semplificarlo all’osso. Dice che sono stati indirizzati ad altre realtà provinciali. In che senso?
Lo hanno detto i sindaci della Commissione sanità dell’Area omogenea cremasca dopo l’incontro con i vertici dell’Asst, Azienda socio sanitaria locale. Lo avevamo riportato nei giorni scorsi. Già questa anomalia dettata da come vengono distribuiti i soldi era stata segnalata nel 2014, a marzo e a settembre. Ora. La richiesta è stata quella di porre rimedio. Al cremasco spetterebbero il 44,7 per cento delle risorse provinciali. Lo dice un documento dei direttori di Ats Valpadana.
Quindi sotto con un nuovo incontro. C’erano tutti che manco l’incontro al bar de Le Iene. Il presidente della fondazione Benefattori Bertoluzzi, il direttore dell’Ats Valpadana, che sta per agenzia tutela della salute, Bellini, quelli dell’Asst di Crema guidati da Ablondi. Che ne è uscito?
Un documento che analizza la situazione e avanza qualche soluzione per distribuire meglio i soldini. Tra le cose richieste la definizione della struttura Nuovo Robbiani di Soresina e l’attivazione di un distretto cremasco come previsto dalle legge che ha introdotto il nuovo assetto della sanità lombarda e ovviamente la riorganizzazione/potenziamento dei servizi territoriali.
Era solo un primo incontro. Ma è sembrato un segnale importante per il Cremasco che ottenuta l’autonomia dovrà anche conquistarsi anche le risorse che gli competono.
Emanuele Mandelli