Cant’ nsiem’ a nuje… wake up guagliù
Zumbe nsiem’ a nuje… wake up guagliù.
Questa generazione non vi crede,
Perché un futuro vero non si vede.
E il trascinante ritornello di Wake Up di Rocco Hunt mi da la sveglia, dopo che sono crollato un oretta e ho perso Ruggeri e Bluvertigo (si vede dalla diretta tweet lasciata in mano solo a Stefano per un oretta) nel racconto della prima serata di Sanremo. Una sferzata di aria fredda (atmosferica) e fresca (musicale) mentre mi trasferisco da un luogo all’altro.
Saranno le voci della Gialappa’s nel ritornante Dopofestival, dopo 8 anni, ad accompagnarmi nella notte definitivamente. Senza radio accesa, senza Spotify attivo. Come una volta, con luce azzurrognola della tv. Il festival nazionalpopolare contiano, per citare formule baudesche, è iniziato. La settimana trash di melasse varie che sommerge e sospende tutto. In Italia così come, per noi, nella Città Giocattolo.
Sparite le tette abbondanti e rassicuranti di Arisa che torna a cantare dopo la surreale conduzione dello scorso anno, sparite le polemiche pre festival sulle unioni civili, anche se la bandana arcobaleno esibita sul palco dalla citata Arisa, da Noemi, dai Bluvertigo e da Ruggeri è un bel segnale (piccolo ma significativo).
Prima dell’avvio del festival mentre programmavo le uscite serali per Sussurradio a tema, avevo proseguito a scambiare commenti sulla pagina di Sussu con gli amici lettori. Si è acceso un discorso sulla linearità della proposta del sito. Un discorso che mi “spaventa”, tra virgolette perché è uno spavento positivo e bello. Ci da il polso della percezione e della penetrazione del sito nella Città Giocattolo.
Ci hanno chiesto indipendenza e linearità. L’ho scritto nei commenti, lo ribadisco qui. Sussu non percepisce soldi da nessuna delle realtà di cui racconta, bene o male. Aziende sopra le righe, sindaci illuminati, sportivi rampanti. Sono i personaggi che ci piacciono e ci colpiscono che andiamo a raccontare. Sussu è e rimane un blog e non un sito di informazione locale. Rischiate di diventare solo stampa parallela, ha scritto l’amico Liz. Eh dici poco?
Intanto stavamo parlando di Sanremo. Ieri sera la diretta twitter fatta a quattro mani da me e da Stefano è stata seguita e gradita. Andremo avanti a farlo, impegni permettendo, per tutta la settimana del festival. Come lo scorso anno la settimana di stacco cade a fagiolo. Ci si arriva con l’accumulo di tensioni locali e mettersi davanti alla tv e rimbambirsi un po’ fa solo che bene.
Il tema centrale della serata, come detto, doveva essere la polemica sul ddl Cirinnà (che un po’ ci verrà spiegato domani dal nostro avvocato Francesco Garghentini nella sua rubrica legale). Ma alla fine come sempre nel mondo del festival tutto è affogato in una melassa di immagini: centenari sportivi, Pausini dimagrite (troppo) e senza accappatoio, vestiti color prugna imbarazzanti, canzoni che ti scordi prima ancora che siano finite, valletti manzi dai capelli improbabili.
Stasera si replica. Noi continueremo imperterriti con un paio di post al giorno a tema sanremese. E wake up guagliù… non siate troppo seri e pretenziosi con noi… Dopotutto siamo solo dei cazzoni.
Emanuele Mandelli