Trivelle, acqua pubblica… Le differenze tra Pd e il resto della sinistra italiana si fanno sempre più marcate. Anche a Crema. Del percorso di allontanamento dalla maggioranza di Rifondazione Comunista abbiamo parlato spesso. Fino ad ora Sel sembrava più “quieta”.
Ma adesso arriva un attacco del parlamentare di Sel, che adesso si chiama Sinistra Italiana, Franco Bordo che è una bella botta. Ed è indirizzata a a Matteo Piloni, Segretario Provinciale del Partito Democratico, e a Vittore Soldo, responsabile beni comuni della Segreteria Regionale del PD lombardo:
“No, cari Matteo e Vittore, sulla questione acqua pubblica non potete aggrapparvi a un tecnicismo referendario, dicendo che il PD non tradisce la volontà popolare. A me pare invece, e lo stanno capendo bene molti italiani, che, a quasi cinque anni dalla straordinaria vittoria referendaria, il Governo voglia chiudere definitivamente i conti con quell’anomalia di partecipazione e decisione popolare e aprire la strada di gestione, con relativo profitto, dell’acqua e dei beni comuni ai grandi gruppi finanziari”.
Insomma non ci va leggero. Contemporaneamente ci arriva un ordine del giorno di Emanuele Coti Zelati, consigliere comunale di Sel che si muove sulla stessa linea d’onda:
Nella convinzione che il rispetto totale della volontà popolare espressa per via referendaria sia, a prescindere dall’orientamento politico e dal personale accordo con l’esito del referendum stesso, un superiore e comune interesse oltre che un principio costituzionalmente sancito. Il sottoscritto Emanuele Coti Zelati richiede inoltre, data l’urgenza dell’azione da intraprendere, che venga avanzata la richiesta alla conferenza dei capigruppo affinché l’OdG in oggetto possa essere discusso senza attendere i consueti tempi procedurali.
Insomma parliamone alla svelta. E immaginiamo che stavolta sia una resa dei conti all’interno della maggiornaza perché anche i rifondaroli staranno dalla stessa parte. Con loro sicuramente il Movimento 5 Stelle che fa dell’acqua pubblica proprio una delle sue stelle. Una cosa confermata anche dalle parole di Bordo che dopo aver ricostruito la storia del discorso acqua pubblica, referendum, forum e leggi varie scrive:
Io, con i Deputati di Sinistra Italiana e 5 Stelle, ho ritirato la firma dall’attuale testo: per rimanere coerente con quella storica, bellissima e attuale battaglia politica che ha attraversato e ancora oggi attraversa il nostro Paese. Avanti di questo passo, con colpi di mano di questo tipo, non stupiamoci, poi, se la gente va sempre meno a votare.
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