Il Comune di Spino d’Adda ha recentemente ridiscusso il contratto relativo della videosorveglianza, scaduto l’anno scorso, e ottenuto dal titolare del servizio di dimezzare la spesa complessiva per le telecamere (ora si paga 8mila euro l’anno e il contratto è di cinque anni), aumentandone di numero (si è arrivati a dieci).

Le telecamere che erano già presenti a Spino d’Adda sono state sostituite con altre più moderne e dalla tecnologia all’avanguardia (e la loro tecnologia sarà sempre aggiornata), altre saranno posizionate in questi giorni. Tra di esse, anche telecamere con rotazione di 360 gradi e un’inclinazione di 90 gradi. Le telecamere nuove sono moderne, permettono di visualizzare bene le immagini senza sgranare, e di zoomare sulle targhe. In particolare, queste sono fondamentali per il controllo degli accessi del paese.

Il sindaco Paolo Riccaboni ha infatti più volte spiegato che il suo obiettivo è di ridurre le strade di accesso al comune (alcune sono state chiuse, come via 4 Novembre o via 2 Giugno, altre sono state trasformate in senso unico) e su questi limitati accessi posizionare le telecamere, al fine di sapere sempre chi entra e chi esce a Spino. Oltre agli accessi al paese, sono coperti i punti sensibili già segnalati a suo tempo dalle Forze dell’Ordine.

Il sistema di videosorveglianza serve per contrastare i continui furti nelle abitazioni e spegnere il senso di insicurezza che si sta diffondendo tra i cittadini. La presenza di apparecchiature di videosorveglianza rappresenta un forte deterrente per coloro che intendono compiere attività illecite nel territorio ed un utile supporto investigativo per le forze dell’ordine. Il controllo costante dei veicoli in ingresso e in uscita dal paese – ha detto Riccaboni – certamente farà sentire tutti più sicuri. Inoltre, ha aggiunto il sindaco, il sistema si integra bene anche con progetti sovracomunali (il Progetto varchi, in cui Riccaboni crede molto).

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