Premiato ad hoc, recensito e inserito nella guida apposita, settore locali innovativi, propositivi e creativi del Gambero Rosso 2016, finito, nel frattempo nell’occhio del ciclone per aver ospitato, al suo Barcelona Cafè, un convegno sulla famiglia promosso da un’associazione ad ispirazione “fascista”, Marco Pistone l’Artista del Bancone proprio non ci sta a passare per fascista, razzista, nazionalista e integralista. Siamo andato a trovarlo.

Allora non è successo niente fortunatamente giovedì scorso a margine del dibattito ospitato nel tuo locale…

Sì, per fortuna tutto è filato liscio e chi era fuori a protestare si è limitato a farlo senza esasperazioni. Ringrazio le forze dell’ordine per aver fatto un lavoro di controllo egregio. Fammi però specificare nuovamente una cosa.

Prego…

Sono apolitico al cento per cento, assurdo definirmi fascista. Mi sono limitato soltanto a fare il mio lavoro, ad ospitare una kermesse come in passato ho fatto ospitando, nel 2012 un aperitivo elettorale di una lista vicina all’attuale sindaco Stefania Bonaldi. La porta del Barcelona è aperta a tutti.

Vuoi quindi dire che potresti anche organizzare una serata per così dire sui valori della Resistenza?

Certamente basta che qualcuno la organizzi e che tutto sia in regola.

Ti hanno ferito più le critiche feroci o le intimidazioni?

Non mi è piacito nulla perché ormai da cremasco d’adozione quale mi reputo pensavo di essere conosciuto e apprezzato solo per il mio lavoro di barman creativo, professione questa che recentemente è stata premiata con la “Lampadina Innovatrice 2016 del Gambero Rosso”. Pistone non fa politica lo ripeto e detesto le intolleranze di qualsiasi colore e appartenenza. A Crema ho fatto pure, oltre a lavorare, qualcosa di buono visto che ho contribuito, di tasca mia, alla ristrutturazione del cosiddetto “Sotoportego Veneziano” ubicato vicino al mio Cafè. E l’altra sera aveva una fifa boia rovinassero l’opera appena riportata in vita.

Non è che adesso, deluso da certe situazioni, deciderai di lasciare il Granducato del Tortello?

Mah confesso che ogni tanto ecco … il desiderio di tornare nella mia Milano mi assale.

Stefano Mauri

 

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