Come reagire agli attentati di Bruxelles? Potremmo scrivere di queste tematiche per mesi e mesi, ma forse il modo, o meglio, uno dei modi più semplici per provare a ripartire è quello, comunque, di vivere senza rinunciare a viaggiare, a muoverci, a lavorare, a socializzare, ad andare a concerti, a stare al mondo insomma senza timori e soprattutto senza cedere alla strategia dei bastardi che uccidono nel nome di un Dio che non c’entra nulla ed è messo in mezzo artatamente solo per alimentare odio e divisione. Sì proprio quell’odio e quelle divisioni che fanno il gioco dei terroristi, dei bastardi che seminano terrore, morte e terrore.

Non è l’Islam il nemico, quell’Islam per esempio predicato, pregato e praticato dalle nostre parti dall’associazione Assalam presieduta dal signor Dahiche Aziz, vale a dire colui il quale vedrebbe di buon occhio, quando sarà pronto il centro culturale islamico (ok: non è una priorità, bisognava probabilmente sottoporre la sua funzionalità a un referendum, ma ormai è una realtà da affrontare serenamente, ndr) cremasco, un imam qualificato che, possibilmente, predichi in lingua italiana. Occorre quindi tenere alta la guardia, fare sistema e capire che non siamo in guerra contro il mondo musulmano, ma solo con quei delinquenti maledetti che piazzano bombe in giro seguendo le direttive di chi, dietro le quinte, muove le fila. Proviamo quindi a vivere con serenità senza sparare nel mucchio, senza gridare alla luna, senza alimentare i fuochi e senza confondere l’Isis con l’Islam.

Stefano Mauri

(Visited 50 times, 1 visits today)