La prima volta che l’ho visto se ne stava nella seconda stanza della redazione. Quella con i vecchi computer. Dei vecchi Macintosh II degli anni ’80 che occorreva una certa fantasia a chiamarli computer. Poco più che delle macchine da scrivere. Batteva sui tasti in silenzio fumando. Verrebbe da citare l’Amerigo di Guccini, quand’io l’ho conosciuto o inizio a ricordarlo era già vecchio.
Ma non è vero. Anche oggi che di anni ne compie 70 per me Beppe ha una età indefinibile. Per un bel po’ mi ha messo in soggezione. Quando arrivavo nella redazione di La Cronaca lui se ne andava a cavallo della sua bici. Faceva i paesi allora. Un po’ di telefonate agli amici sindaci e da solo razzolava più notizie che tutta la redazione sul territorio de La Provincia.
Io gli impaginavo i pezzi e facevo i titoli, ogni tanto forzando un po’ il contenuto del pezzo che magari c’era ma era scritto nel suo stile pacato e molto anni ’70, una volta mi raccontò di avere corretto le bozze per anni per L’Unità negli anni ’70. Lo stile mi sa che veniva da li.
Poi per anni ci siamo rincorsi tra le testate cremasche. Se ne andò da La Cronaca per motivi tutti suoi. Mi ha preceduto a Cremaonline e poi a InPrimapagina. Poi è andato in pensione. Ma per fortuna non ha mica smesso di scrivere. Adesso scrive quello che gli pare. Da qualche anno si è accasato a Sussurrandom di cui è una colonna portante.
Siccome non posso pagarlo per i suoi pezzi, mi piacerebbe un giorno pagare chi scrive per questo esperimento. Chissà. Va beh non divaghiamo. Siccome non posso pagarlo per tutte le sue follie, i racconti, i surreali, le vignette, la saga del maresciallo, i ricordi della ringhiera e un sacco di altri pezzi, almeno gli faccio gli auguri di compleanno.
Si incazzerà ma da un po’ non mi mette (quasi) più in soggezione. Auguri Beppe Cerutti. La foto, che pari te davvero, l’ha pubblicata l’amica Orsola sul suo profilo Facebook. Non so dove l’ha presa ma sei te.
Emanuele Mandelli