Nei giorni scorsi il Presidente Nazionale dell’ANPI, Professor Carlo Smuraglia e la Presidente dell’Istituto Alcide Cervi, Senatrice Albertina Soliani, sono stati ricevuti dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al quale hanno consegnato il documento conclusivo del Seminario “Per uno Stato pienamente antifascista. Il documento evidenzia la situazione di grave carenza delle Istituzioni democratiche di fronte a un fenomeno che appare sempre più in contrasto con l’indirizzo democratico e antifascista della Costituzione.
Lo Stato sembra occuparsi di questi problemi solo sotto il profilo dell’ordine pubblico, non emerge però una precisa volontà politica di tutti gli organi dello Stato ( Questure, Prefetture, Commissariati di Polizia, Comandi Carabinieri, Magistrati ), di reagire a queste ripetute manifestazioni razziste , fasciste e naziste, realizzando la vocazione antifascista a cui è ispirata l’intera nostra Costituzione.
Voglio ricordare quanto è avvenuto il 17 marzo 2016 a Crema, ospitati dal Barcelona Cafè, i neonazisti di Lealtà e Azione, cammuffati dietro la sigla il Bran.Co ( Branca Comunitaria Solidarista Onlus ) che insieme alla organizzazione di estrema destra Riscossa Cristiana, hanno organizzato un incontro omofobo dal titolo ” L’uomo, la donna e il genere “.
Il proprietario del Barcelona Cafè sapeva benissimo che gli organizzatori erano dei neonazisti, ma si sa, gli affari sono affari e lo stesso è stato così spudorato da arrivare a sostenere di essere stato minacciato dai soliti estremisti di sinistra. Noi sappiamo che il gestore del bar è stato reso edotto da giovani compagni del fatto che dietro la sigla apparentemente vagamente animalista o scautistica ( Bran.Co ) si nascondevano i neonazisti di Lealtà e Azione, gli stessi che celebrano e ricordano regolarmente i fascisti repubblichini seppelliti nel Campo X del Cimitero Maggiore di Milano. Leader indiscusso di questi figuri è Giacomo Pedrazzoli, arrestato nel 2004 per il duplice tentato omicidio dopo un blitz davanti al Centro Sociale Conchetta.
Il proprietario del Barcelona Cafè ha preferito incassare gli ” sghei “, sbattendosene altamente gli zebedei dell’antifascismo e della nostra Costituzione. Decine di agenti, molti venuti da Padova, hanno vegliato su questi squallidi figuri, migliaia di euro sono stati buttati nelle fogne per garantire l’agibilità a questi personaggi inquietanti.
Chiedo al Vice Questore dr Segre di verificare l’attendibilità delle presunte minacce, di dire pubblicamente chi le avrebbe effettuate, in caso contrario di denunciare il gestore del Barcelona Cafè per procurato allarme e per aver favorito una iniziativa chiaramente fascista, che contrasta con la nostra Costituzione e con la legislazione, in particolare la legge Scelba del 20.06.1952, n. 645 e la legge Mancino del 25.06.1993, n. 205.
Per quanto mi riguarda, ribadisco la volontà già espressa di non entrare mai più in questo locale e invito gli antifascisti e i veri democratici a fare altrettanto, colpendo, in modo nonviolento, il gestore proprio in quello a cui tiene maggiormente, il denaro, si deve accontentare solo dei soldi sporchi lasciati da quei loschi figuri.
Beppe Bettenzoli
Segretario del Circolo di Crema
del Partito della Rifondazione Comunista.