Poche, pochissime (l’emorragia pesante di presenze deve fare riflettere) persone, domenica scorsa al Voltini hanno assistito al match, terminato in pareggio (0-0), tra la Pergolettese e il Fiorenzuola. E … i pochi tifosi presenti, alla fine, delusi, incazzati non tanto dall’esito incolore dalla gara, ma probabilmente dal deludente, sin qui, campionato dei Tacchinardi Boys, alla fine hanno contestato la squadra. Cesare Fogliazza, deus ex machina del progetto, come ha raccontato ai taccuini del quotidiano La Provincia, provato e deluso dalla contestazione, è intervenuto in prima persona per stoppare le dimissioni, (divorzio posticipato solo di due mesi), del mister (toccato anche lui dalle proteste) Alessio Tacchinardi e chissà, magari qualora e soprattutto se arrivasse una proposta concreta, ecco, condizionale d’obbligo, potrebbe pure prendere in considerazione l’idea di cedere la sua creatura calcistica rivierascacremasca per traferirsi a fare football in altri lidi. Ma se non arrivassero proposte e se da altre piazze, Fogliazza è un imprenditore di football ed è corteggiato da alcuni club, non giungessero telefonate, sicuramente Fogliazza guiderà direttamente, in prima persona, l’ennesima (troppi… troppi mutamenti), la quarta (salvo colpi di scena) consecutiva rivoluzione, per la serie Pergorevolution continua. Sì perché difficilmente, mai dire mai tuttavia, Tacchinardi resterà sulla panchina gialloblù.
Una volta una telefonata allungava la vita, oggi chissà magari avrebbe il potere di migliorarla: coraggio Cesare Fogliazza, lei è un grande uomo di football, ma la società (attenzione non i dirigenti come Marinelli, i Micheli, che la signora Anna Maria tiene benissimo i conti, e l’altro vicepresidente che ci mettono soldi, cuore e faccia) Pergo va rivista e corretta. Ergo telefoni a Lord Max Aschedamini, Gianlauro Bellani e Claudio Falconi: loro potrebbero aiutarla, così non si può andare avanti. Non lo merita la città, non lo meritano gli sportivi veri e soprattutto non lo merita lei, sincero appassionato di calcio che meriterebbe maggiori fortune e nuovi compagni d’avventura.
Stefano Mauri