Gianluigi Donnaruma, giovanissimo portiere di belle speranze, pezzo da novanta della pluridecorata scuderia del procuratore Mino Raiola e soprattutto raggio di sole incoraggiante in questo Milan desolante…  sì è davvero una delle poche cose che piacciono del team rossonero allenato, da qualche giorno da Christian Brocchi, neotecnico milanista (promosso dalla Primavera) subentrato, nei giorni scorsi, all’esonerato Mihajlovic. A proposito, a lanciare nella mischia, quindi di fatto a scoprire il promettentissimo Donnaruma (Conte lo vorrebbe al Chelsea) è stato proprio Mihajlovic il quale adesso, avendo tanto tempo libero a disposizione beh forse potrà iniziare a programmare il suo futuro, magari alla Lazio. O no?

Ma cacciare Miha ora che la stagione è compromessa, con una finalissima di Coppa Italia comunque da giocare contro la Juventus è stata, o meglio, è la mossa giusta? Probabilmente no poiché il rischio oggi è quello di compromettere ulteriormente l’ultimo scorcio stagionale, finale di Coppa compresa, con Brocchi che se non starà attento rischia di bruciarsi come successo, l’anno scorso, al suo illustre predecessore Pippo Inzaghi (seguito dall’Atalanta per il dopo Reja). Dulcis in fundo, Mihajlovic, capro espiatorio dell’ennesima annata no del Milan, ecco non era il male assoluto del Diavolo e certamente meritava di restare al suo posto. Ma sarebbe comunque un errore sottovalutare Brocchi: di lui si dice un gran bene, l’ex Ct Mondiale Marcello Lippi pare straveda per lui (è assistito, come procuratore, dal figlio) e in molti sostengono che diventerà un grandissimo trainer.

Stefano Mauri

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