Con il termine omo/bi/transfobia ci si riferisce al sentimento negativo, all’avversione irrazionale, alle parole d’odio e agli atti di aggressione e violenza nei confronti delle persone omosessuali, bisessuali e transessuali. Più di 300 giorni fa il provvedimento che voleva aggiungere alla legge Reale-Mancino le aggravanti per omofobia e transfobia si è arenato in Commissione Giustizia al Senato. Chi si opponeva e tuttora si oppone al provvedimento sostiene di voler difendere la libertà di opinione, ma è davvero una semplice opinione quella che interferisce nelle vite delle persone limitandone libertà, sicurezza e benessere psicofisico?
Come emerge dal report stilato da Arcigay, nel corso dell’ultimo anno la cronaca nazionale ha riportato la notizia di 104 episodi di omotransfobia (tra cui 2 omicidi e 2 suicidi) a cui vanno aggiunti gli episodi che non vengono intercettati dai media. Noi, certo, aspettiamo che il provvedimento fermo in Senato si sblocchi, ma una legge non è né sufficiente né necessaria: chiunque nel quotidiano può combattere l’omo/bi/transfobia praticando e promuovendo l’inclusione, evitando gli insulti e le parole d’odio entrate purtroppo nel vocabolario comune, educando i giovani al valore delle differenze, ma anche valorizzando ciò che ci accomuna, e aiutando chi ci sta vicino ad abbandonare i suoi pregiudizi.
Ilaria Giani (presidente Arcigay Cremona “La Rocca”)