Iniziamo proprio male: il sindaco di Spino d’Adda, Luigi Poli, nello stesso giorno dell’elezione, ovvero lunedì, ha immediatamente utilizzato una sala comunale, quella del centro sociale a scopo di festa privata, solo coi ‘suoi’, probabilmente senza pagare tariffa, in orario di disturbo per gli ospiti ultasessantacinquenni (dalle 21 in avanti) e contravvenendo alle finalità e ai regolamenti comunali vigenti. Il Regolamento per la concessione prevede infatti: art2 finalità: stimolo e servizio alla vita del paese e art4 modalità: la sala presso il centro sociale verrà concessa per attività di pubblico interesse, in orari che non creino disagi ai residenti.

Si rileva come sia iniziata subito, a poche ore dalla vittoria, l’occupazione di luoghi pubblici come posti propri, in barba agli orari e alle modalità di accesso, sintomatico dell’immediato cambio di rotta dell’Amministrazione, e lo si sia fatto nella persona stessa del Sindaco, colui che dovrebbe essere il controllore e il garante. Non ci risulta che, nonostante sia stato somministrato da bere e da mangiare, sia stata presentata apposita SCIA al comune, come previsto dal combinato disposto degli artt. 19 della legge 241/1990 e 68, 69 e 71 Tulps.

Gli articoli del Regolamento di accesso sono violati. È una questione di regolamenti e deontologia. Una festa privata e non pubblica in un luogo pubblico e non privato in orario sconveniente in uno stabile abitato da ultrasessantacinquenni. Non denunce certo ma mostrare quale sia già lo stile: usare a propri fini i luoghi pubblici.
Sottolineiamo come a nostro avviso quanto accaduto sia sintomatico dell’immediato cambio di rotta dell’amministrazione, che ha preso possesso per usi propri locali pubblici e un circolo che deve rispettare specifiche modalità di accesso.
Progetto per Spino
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