Innanzitutto lo staff tecnico, nella fattispecie acuto valore aggiunto, composto da persone preparate, brave a interagire e appassionate del calibro di Tiziano Lunghi (viceallenatore), Marco Sacco (preparatore dei portieri) e Valerio Chiesa (preparatore atletico); poi l’indubbia intelligenza calcistica (ed extra sportiva), la passione praticata per l’arte (che ne fanno un trainer naif, fuori dagli schemi, diverso dai colleghi, esteta e speciale), ancorpoi la conoscenza della materia calcistica, il carattere marcato e garbato, e quell’aria da attento, disincantato, mai banale curioso delle vita e delle cose che lo circondano. Ecco, queste note liete e tante altre cose ancora rappresentano al meglio il buon Pierpaolo Curti, un tempo elegante attaccante (alla Vincenzo Montella in un certo senso), oggi interessantissimo allenatore vincente, che il suo CavenagoFanfulla infatti ha conquistato il Cnd vincendo i playoff, scelto, complice la decisione di Alessio Tacchinardi di mollare, (del resto le cose migliori nascono talvolta da un colpo audace del destino), dal sanguigno, vulcanico, capace e passionario Cesare Fogliazza per condurre la Pergolettese in una … tranquilla, lungimirante annata calcistica già in avvistamento e ai nastri di partenza tra qualche settimana.
Nota a margine degna, calza il giuoco di parole, di nota: nella torrida estate 2003, l’allora centravanti del Pizzighettone, tempi ricchi e campanilistici quelli, Paolino Curti fu contattato dal Pergocrema che non era riuscito a mettere sotto contratto il bomber Giglio. Ebbene, proprio come nei giorni scorsi, (già) 13 anni fa Curti scelse i colori gialloblù cremaschi e Fogliazza, ai tempi timoniere del PizziChampagne fresco di promozione in C2, prima di mollare ai cugini (ma a lui il football cremasco ha sempre intrigato) Paolino Curti ecco fece letteralmente il diavolo a quattro. Insomma: oggi come allora è stato l’artista prestato al football a scegliere il Pergo. Oggi come allora il Pergo prima aveva tentato altre strade. Ieri, anzi allora, la storia di Curti e del Pergo, eccezion fatta per il primo anno, allorquando a un certo punto in un certo senso Curti ispirò la ribellione silente (e in seguito rispose a tono a mister Falsettini poiché il carattere, Paolino l’ha sempre avuto) a Maurizio Tassi (l’Arrigo Sacchi dell’Oltrepò Pavese, ndr), il tecnico di quei tempi (poi esonerato), sorrise ad entrambi. Vuoi vedere che anche stavolta …
Stefano Mauri