Sabato 25 giugno, alle 18.00 presso i chiostri del San Domenico (sala Bottesini in caso di pioggia), si tiene un concerto del Folcioni Jazzlab Quintet. Il gruppo è formato da Paola Tezzon al violino, Riccardo Bianchi alla tromba, Andrea Marchesetti al sax, Alessandro Confortini alla chitarra e Enrico Zaninelli alla batteria. Il tutto sotto la direzione, chiamata rielaborazione e instant conduction, di Enzo Rocco. Proporranno musiche di Amstrong, Ellington, Monk, Coleman, Coltrane, Mingus e Mengelberg. Inzomma una allstar band del jazz.
Il gruppo – composto da strumentisti non professionisti – propone una rielaborazione di una serie di classici di autori della letteratura jazzistica. I musicisti prendono spunto da un tema scritto, ma sempre arrangiato e organizzato in tempo reale elaborando improvvisazioni totalmente estemporanee, spesso addirittura a partire da spunti creati con la collaborazione del pubblico. Il concerto si tiene all’interno della rassegna Il Folcioni riusona a Crema.
Agli strumentisti si aggiunge un “conductor” il quale, ovviamente a sua volta improvvisando, tenta di coordinare le esecuzioni attraverso una serie di piccoli suggerimenti e segnali (gestuali, verbali o grafici) atti a cercare di fare comunicare il più possibile fra loro gli improvvisatori. Il “conductor” raccoglie al volo le idee dei musicisti durante la performance, le sottolinea e le fa rapidissimamente circolare, nel caso ne fornisce di proprie nel tentativo di rendere più organica, fluida e logica possibile l’improvvisazione che nel suo farsi definisce la forma, il modo, il colore, la direzione strutturale ed emotiva della musica.
La serata è in sostanza una presentazione del lavoro del laboratorio. Laboratorio, appunto, work-in-progress, luogo dove si sperimentano e sviluppano idee e dove si apprende per osmosi e per sovrapposizione/contrapposizione/confronto di punti di vista, non attraverso l’applicazione di formule precostituite. Jazz, insomma.