Sono appena terminate le prove scritte e ora gli studenti che devono superare l’Esame di Stato 2016, a breve saranno alle prese con gli orali, occasione in cui in molti presenteranno degli elaborati e degli oggetti realizzati in laboratorio nel corso dell’anno. Le “tesine”, così vengono chiamate in gergo, toccano argomenti svariati ma al Polo APC – Marazzi di Crema ci sono due progetti davvero particolari: una mano meccanica che si muove grazie a congegni elettronici e un abito da gran sera che si illumina con uno speciale collegamento a dei led cuciti nel tessuto.
Tecnologia e creatività, moda ed elettronica, si fondono in questi due progetti esemplari.
La mano meccanica è frutto del lavoro di due studenti, Simone Savarese e Christian Lopergolo, che, nell’arco di 4 mesi e con una spesa di soli 150 euro, hanno costruito questo incredibile prototipo dotato di dita mobili e prensili. Il prototipo, se opportunamente rielaborato con materiali adeguati, potrebbe trovare molteplici utilizzi sia a livello industriale che nella vita di tutti i giorni perché una mano meccanica può essere utilizzata in una catena di montaggio ma può anche arrivare là dove una mano umana potrebbe correre dei rischi e farsi del male, ad esempio in luoghi ad alto pericolo di inquinamento ambientale, chimico o nucleare. In America un prototipo simile, in forma di guanto da indossare, è stato usato per “tradurre” il linguaggio dei segni usato dai sordomuti, in modo che i movimenti della mano, associati a dei sensori, protessero riprodurre i suoni delle parole e permettere così a un sordomuto di “avere una mano parlante”. Alla base del progetto c’è una scheda programmabile detta Arduino, tantissime ore di lavoro, un’attiva collaborazione con i docenti e la possibilità di studiare osservando in internet diversi processi di assemblaggio e rielaborazione. Ora la mano elettronica ha 5 dita che si muovono grazie a dei motorini collegati a ciascun dito, l’impressione che si ha nel vedere questi movimenti meccanici è davvero notevole.
Accanto a questo progetto ce n’è un secondo, già apparso la sera della sfilata di moda tenutasi l’8 giugno scorso. Si tratta di una brillante collaborazione davvero a più mani e più classi, che ha visto lavorare insieme corso moda ed elettronici per la realizzazione di un abito singolare. La tesina è firmata da Roberta Giaimo e la parte elettronica è stata realizzata da 3 studenti della classe quarta, Luca Cademartori, Julian Angurencei, Kevin Vecani. L’abito è composto da due pezzi, un corpino in cotone e una gonna in rete nera con tasche contenenti la batteria. L’attivazione manuale da parte di chi indossa l’abito permette di ottenere un effetto davvero strabiliante: i led, saldati e collegati tra di loro, si accendono simultaneamente e disegnano una nuova e inaspettata forma all’ambito, che subito si trasforma da creazione da sera in elegantissimo oggetto da gran sera. L’ideazione è semplice ma la realizzazione è complessa e ha richiesto moltissime ore di paziente lavoro di saldatura ad alta precisione per mantenere il rigore delle forme e conciliarlo con la tecnologia.
Due progetti così sembrano davvero poter aprire le porte di un futuro pieno di soddisfazioni per gli alunni del Polo APC – Marazzi di Crema.