Per nove giorni, dal 9 al 17 luglio scorso, Crema è diventata la capitale del Jazz: concerti con alcuni dei più talentuosi musicisti emergenti, importanti big del panorama nazionale, leggende viventi in arrivo da Oltreoceano. E, ancora, spazio alla didattica, alla divulgazione culturale, alle jam session più sfrenate, alle mostre d’arte, ai Jazz lunch e agli aperitivi in musica: la seconda edizione del Crema Jazz Art Festival, ideato dall’associazione Non Solo Jazz e organizzato in collaborazione con l’etichetta Jazzy Records e con il Comune di Crema, ha superato le previsioni più rosee degli stessi curatori. Protagonisti sono stati artisti di prima grandezza, invitati dal direttore artistico Giovanni Mazzarino, quali Johnny O’Neal, Paolo Fresu, Daniele di Bonaventura, Cinzia Roncelli, Max Ionata, Dino Rubino, Javier Girotto e Rosario Bonaccorso.

La magia del Jazz è arrivata in molti luoghi della città, dal Centro Culturale Sant’Agostino all’Istituto L. Folcioni, dall’hotel Ponte di Rialto al Caffè Verdi, dal B&B San Clemente al Barcelona Cafè. E ancora, la visitatissima mostra Jazz is Art, ideata e curata dall’anima femminile del Festival, Valentina Gramazio, che ha messo in risalto tre forti personalità dell’arte “made in Crema”: lo scultore Giovanni Capelletti, il fotografo Roberto Gramignoli e il pittore Andrea Miragoli. La manifestazione è stata anche una vetrina importante per alcuni dei giovani jazzisti di Crema e dintorni, fra cui la cantante Marta Arpini e il pianista Francesco Orio, che hanno potuto misurare il proprio saper fare Jazz in un contesto  artistico di respiro internazionale.

La risposta del pubblico non si è fatta attendere: sold-out per il concerto del duo Fresu-di Bonaventura al CremArena, così come i live allestiti nella suggestiva cornice di Piazza Duomo, nel cuore della città, hanno richiamato centinaia di spettatori, molti dei quali hanno potuto assistere agli eventi solo in piedi. Ma è stato forse il concerto del trio guidato dalla leggenda del Jazz Johnny O’Neal  a segnare l’apice emotivo di questa kermesse che ha letteralmente stregato Crema per l’ampio ventaglio e la qualità delle proposte e, soprattutto, per lo spirito frizzante  che ha animato questa settimana dal cuore swing.

La stampa nazionale, quella locale e quella specializzata hanno dato il giusto risalto a una manifestazione che, rispetto allo scorso anno, è cresciuta sotto tutti i punti di vista: nella durata, nella varietà degli eventi, nel numero dei locali e dei partner che hanno ospitato concerti e incontri, ma anche nella consapevolezza che questo è il Festival della città, come testimoniato dal palco allestito davanti al bellissimo palazzo comunale, in una spettacolare e raffinata fusione di suoni, luci, colori e positività. Un Festival che cresce e crescerà anche grazie a nuovi sodalizi culturali, come quello stretto con l’Istituto L. Folcioni e con l’Associazione Caffè Letterario, che aprono la strada a una sempre più entusiasmante presenza del Jazz nella vita della città.

Archiviata dunque la seconda edizione della rassegna, i curatori guardano già al futuro, con la convinzione che lo sviluppo di un territorio passi anche attraverso l’offerta culturale e la programmazione di eventi in grado di lasciare traccia e memoria di sé. Una visione di lungo respiro condivisa dall’Assessore al Bilancio e allo Sviluppo Economico Morena Saltini: «Credo in questa manifestazione che ho voluto fortemente insieme a tutta l’Amministrazione Comunale, una conferma importante di un progetto intrapreso l’anno scorso e che vedrà la nostra città protagonista in un percorso di crescita per tutto il territorio. Il Festival e la musica Jazz possono diventare un baricentro culturale importante su cui fare gravitare l’immagine di Crema, dandole una prospettiva internazionale. Tutto ciò a dimostrazione, ancora una volta, di come la qualità delle proposte si ottenga solo mettendo a fattore comune il talento, le idee, le capacità, ma soprattutto la volontà di dare corso concretamente alle opportunità».

Il pianista e compositore Giovanni Mazzarino, direttore artistico del Festival, ha commentato con soddisfazione: «Il Jazz è uno stile di vita che prevede forte sensibilità e capacità di essere coinvolti all’interno di un meraviglioso mistero sonoro che è la Musica. Una progettualità artistica senza precedenti, che permette l’incontro “conosciuto” tra sconosciuti, che consente di “poter fare” in libertà attraverso le regole, in luogo degli stupidi dogma. Il Crema Jazz Art è stata ancora una volta un’esperienza intensa, che ha consentito di scoprire nuove anime, bellezza e vita!».

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