“Amico gentile e fecondo,
tu sai che il Circeo è il più bel paese del mondo.
Ricco di mura, pieno di altari, lo profumano i fiori
e lo bagnano un mare e quattro laghi.
Celeste è la veste o Circe celeste.
Poema e di incanto nel mare io mi specchio.
Nel monte io mi manto
Ma nel nome di Enea di questa Circe
Io mi vanto”.

Questa è una poesia scritta dal vulcanico, appassionato, istrionico e generoso Gianfranco Zordan, stupendo agricoltore di Sabaudia che, da quelle parti magiche del Lazio, tra le altre cose, acquistando uva, in modo del tutto artigianale fa  vini meravigliosi da condividere con amici e pochi intimi. Tra le “bottiglie” Made in Zordan, senza dubbio, il leggendario Moscato di Terracina, beh ha un qualcosa che incanta e non stanca. Nei giorni scorsi, Silvano Usini, ex campionissimo di pugilato e persona fantastica, in compagnia del padre Guerino (nato a Sabaudia, da quelle parti si diletta a pescare anguille e gamberi di lago), col pittoresco Gianfranco si è intrattenuto alla grande degustando, oltre ai vini, coppa, salame, formaggio, olive e pecorino tutti rigorosamente fatti in casa dal poliedrico Zordan.

Stefano Mauri

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